mercoledì 6 ottobre 2010

Farfalle

Per tutta la vita andare avanti
cercare i tuoi occhi negli occhi degli altri
far finta di niente
far finta che oggi sia un giorno normale
[...]
le solite scuse, le solite storie
bugie, speranze

Sono nella merda. Che poi, sì, ok, quando mai non sono nella merda io? Diciamo che sono più nella merda del solito. Non vedevo l'ora, insomma.
Sono incastrata che è un piacere. Dovrei vedere delle persone e poi in biblio non ho un minuto libero e le ignoro e odio doverlo fare, ma già mettendo fuori il naso dalla porta per vedere chi è entrato mi viene un rivoltamento di stomaco. Le classiche farfalle, quelle che non avrei voluto sentire. Quelle che mi dicono una cosa del tipo: "sei fottuta. Non te lo sei dimenticato. Non puoi vivere senza, e lo sai". Bugia. Bugia, farfalle del cavolo. Non stavo in piedi, leggevo il numero della CDD sulla costola dei libri puntellandomi sul tavolo e non sapevo decifrarlo.
Conosco solo un'altra persona che mi ha fatto questo genere di effetto. E avevo quattordici anni, non ventuno. In sette anni, è una delle poche cose che non è cambiata.
E poi si sa, ricatto per ricatto. Io vengo a trovare te, tu vieni a trovare me. Cazzo, non potevi restare in Romania? Giuro che l'ho pensato. Non potevi restarci? Almeno sapevo che non c'eri e fine dei discorsi. Almeno potevo ignorarti. Almeno...almeno cosa? La verità è che volevo che tornasse, ma ora che è tornato non lo voglio tra i piedi perché non so come girarmi. Non so cosa fare, cosa inventarmi. Diventa sempre più problematico.

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