sabato 18 dicembre 2010

That may be all I need

Il mio hobby preferito è rompere le palle a mio fratello, almeno quanto lui le rompe a me. Mi hanno sempre detto che tra fratelli ci si prende a ciabattate se serve, e credo che lui muoia dalla voglia di levarsi una delle Converse pesanti e tirarmela dietro. Ieri sera ci siamo messi a fare a palle di neve fuori dalla biblio, come due bambini. Ma la verità è che non mi interessa se ho 21 anni, una volta che mi sto divertendo, perché devo farmi dei problemi?
Da sinistra: Samuele, Giulio, Francesca, Alberto, Emanuel,
Gaia, Io, Beatrice, Aurora L., Marco, Aurora M., Ele.
Oggi eravamo a fare baldoria col resto del kemma per natale. In tre settimane i bambini hanno deciso che: io e Marco siamo morosi, Marco e la Ele sono morosi, Marco e la Beatrice sono morosi. I primi due sono dati dal fatto che quando uno dei due arriva, ci si bacia. Il che, potrebbe anche sembrare strano a gente che ha 12 anni, ma per me è perfettamente normale. Voglio dire, un normalissimo bacio sulla guancia mi pare accettabile anche in presenza di minorenni. Sennò, diventiamo tutti giapponesi. Non capisco la questione Marco-Beatrice, ma credo che nessuno voglia capirla. Probabilmente hanno calcolato che, stando lei sempre incollata a noi, e non potendo stare con una femmina, non restasse alternativa.
I bochie hanno decretato anche che la Elena non viene più a lavorare da noi perché è incinta (non si sa di chi) e si sposa (matrimonio riparatore) e deve ovviamente invitarli tutti. Certo che hanno fantasia da vendere. Voglio dire, ne ho anche io, ma certe cose che penso, poi me le tengo per me.
Comunque, torniamo alla questione principale, cioè il festone-di-quasi-natale di oggi (senza vischio).
Abbiamo fatto 129 foto, che quando le ho scaricate mi è venuto male a pensare di doverle mettere su facebook, che ci avrei messo fino alle due di mattina. Invece è stato abbastanza collaborativo, e alle undici meno qualcosa avevo finito (ma non le ho caricate tutte, solo 75, perché le altre erano doppie o mosse o davvero orrende).
Questo è uno dei momenti in cui Marco si toglierebbe
una scarpa per tirarmela dietro.
Ci siamo no ingozzati, di più. Avevo portato i biscotti e sono praticamente spariti. Mia nonna direbbe “fulminati”. Ne avevo fatte due terrine separate apposta, perché sapevo che i piccoli sono voraci come canne di lavandino.
Poi, quando i minorenni se ne sono andati e sono arrivati gli altri minorenni, abbiamo iniziato a fare tutta la baldoria di cui siamo capaci. Solito.
In seguito, distribuzione regali di natale, da scartare il 25, ops si sta magicamente sciogliendo il nastro devo guardare cosa c’è dentro.
La verità è che gli voglio bene. Che vorrei trovare loro il 25 sotto l’albero quando mi sveglio, perché quando non ci sono mi mancano, anche quando ci prenderemmo a scarpate.

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