martedì 28 giugno 2011

Project 52: 17/52

«Quando le mille gru saranno appese a dei fili al tuo letto, sarai guarita.»
Il gran sole di Hiroshima

sabato 25 giugno 2011

Gatto Morlaffo

Leggevo prima su aNobii un post in cui si parlava dei nostri libri preferiti di quando eravamo piccoli. Io andavo matta per i libri coi buchi, primo su tutti Stella stellina e poi Animalfabeto. Naturalmente li sapevo tutti a memoria. Ma il mio libro preferitissimo resterà sempre L'omino delle filastrocche, che ho salvato dalla pulizia in biblio e me lo sono portato a casa perché non sopportavo l'idea che finisse al macero (o dove finiscono i libri vecchi). Molto probabilmente sapevo a memoria anche tutte le filastocche, che sono 36.
Una che appena ho letto il titolo mi sono ricordata è quella del gatto Morlaffo, che dice:

Gatto Morlaffo,
un occhio e un baffo
e sette code,
d'invidia si rode
per gatto Petrito
tutto vestito
alla gran moda,
tre occhi e una coda.

Da piccola mi divertivo con poco, dopotutto.

giovedì 23 giugno 2011

Latino e matematica

C'è una cosa che trovo ridicola: oggi al telegiornale hanno parlato in lungo e in largo della seconda prova d'esame, che è quella specifica per ogni scuola. E hanno detto che quest'anno al classico è uscito latino e c'era una versione di Seneca e che allo scientifico è uscita matematica e che era difficile e solite cose. Fine. E scusate, tutte le altre scuole non esistono? Cos'è uscito all'ITIS e al turistico e all'artistico e all'alberghiero e al geometri? E a loro com'è andata? Non si sa, in Italia ci si preoccupa solo dei liceali.

Project 52: 16/52

Crepuscolo

martedì 21 giugno 2011

Notte prima degli esami

Notte di lacrime e preghiere
la matematica non sarà mai il mio mestiere.

Domani mattina alle otto e mezza scatta l'ora x, temuta da tutto il quinto anno delle superiori. Io sono fuori da tre anni, e se devo dire la verità non è che sia stato poi così un trauma fare quella stupida maturità. Ricordo che ho ripassato tutto il libro di italiano in un pomeriggio, col cappuccio della felpa tirato su e probabilmente ondeggiando come gli arabi quando leggono il corano seduti per terra. Ricordo che la Bahlke ci aveva diffidati dal fare il tema libero e che era uscita una traccia a proposito del sessantesimo della costituzione (e mi sono beccata quella per togliermi dalle scatole il professore di diritto). Ricordo che avevo scommesso di prendere 15 nella seconda prova come in simulazione e che in terza prova spagnolo era di un'assurdità mai vista. Ricordo che per noi matematica era una barzelletta, nel senso che ridevamo per non piangere e che tecnica turistica da 6 ore la settimana avevamo smesso di studiarla a gennaio, quando avevamo saputo che non sarebbe stata in seconda prova. Anche perché il libro era pesantissimo, quindi lasciarlo nell'armadietto a scuola era molto più comodo che portarselo sempre dietro e fare gli esercizi per casa (eravamo una classe di disgraziati, lo so). Ricordo che quando sono usciti i risultati degli scritti ho calcolato che con 41 punti + 17 crediti ero praticamente già fuori perché scena muta all'orale erano lo stesso 14 punti (o 17?). Ricordo che ero innamorata ed ero talmente fuori che non so come ho fatto a ripassare tutto per l'orale, perché continuavo ad avere la testa da un'altra parte.
La verità è che se sei sopravissuto a 5 anni di verifiche e interrogazioni, la maturità non è altro che un'altra verifica. Sì, è su tutto il programma, ma se hai sempre seguito qualcosa riesci a tirarlo fuori, no? Le tracce dei temi sono talmente lunghe e piene di roba che praticamente il tema è già pronto, basta ricomporlo.
E tra l'altro, la famosa canzone di Venditti non porta particolarmente sfiga, io l'ho ascoltata la notte prima della maturità.
Forza, maturandi, siamo tutti con voi.

lunedì 20 giugno 2011

Recensioni: Diana, Cupido e il Commendatore

Ho finito stanotte di rileggere Diana, Cupido e il Commendatore di Bianca Pitzorno. Può essere considerato come il seguito di Ascolta il mio cuore ma si legge benissimo anche senza il primo.
Attenzione: anticipazioni sulla trama.
Diana ha 12 anni quando è costretta a trasferirsi da Lossai a Serrata a casa del nonno Commendatore con la madre Astrid Martinez Serra Taverna, la sorellina Zelia e la bambinaia Gavinuccia dopo che il secondo marito della madre le ha derubate di tutto e se n'è andato lasciandole in miseria. Il punto è che nessuna delle quattro, prima su tutte Astrid Martinez Eccetera Eccetera intende abbassarsi a chiedere aiuto al nonno, che pur ricco sfondato è sempre figlio di contadini e bottegaio arricchito, privo del buon gusto che contraddistingue i veri aristocratici. Tuttavia, non c'è scelta e Diana si trova catapultata in una nuova scuola, in una classe mista, in cui incontra le memorabili Prisca, Elisa e Rosalba che diventano ben presto sue amiche.
Intanto, a Villa Camelot (per gli amici "Cammello") i figli del Commendatore tramano per far riconoscere il padre come pazzo, rinchiuderlo in manicomio e spartirsi il patrimonio. Solo l'intervento della squadra di investigazioni formata da Diana, Prisca, Elisa, Rosalba e Zelia (e con l'aiuto del plurisecchione Tommaso Gai) potrà fermare il complotto e rimettere in libertà il Commendatore.
Sì, l'ho fatta corta, ci sono un sacco di particolari che ho saltato, tipo la signora Ninetta e il matrimonio, le lettere misteriose che Astrid Eccetera riceve, la tessera del cinema, Cocise, Silvana e Piercoso, la Butterfly...
Un libro ambientato negli anni 50, senza computer e telefonini, senza la tivvù, senza i frigoriferi, con i banchi da due, con la Guerra di Troia sui marciapiedi. Si potrebbe dire che è un libro noioso, che non c'è niente, ma è solo un'impressione. Forse i bambini negli anni cinquanta sapevano come divertirsi davvero.

venerdì 17 giugno 2011

Conferme

Ieri pomeriggio mi ha telefonato la coordinatrice dei centri estivi (Enrica, che sono sicura finirò per chiamare Erica) per dirmi che sono stata presa. Non avevo molti dubbi in proposito, ma finché non ti confermano non è che puoi dare le cose per scontate. Quindi adesso devo iniziare a pensare cosa fargli fare a 'sti bambini. Sto pensando che se ci fanno scegliere la classe che vogliamo prederò o la prima o la seconda elementare. Quelli di seconda li conosco dall'anno scorso, quindi andrei sul sicuro, però quelli di prima sono i più carini e coccolosi (e ci mettono un secolo a fare i lavoretti, quindi me ne devo inventare di meno).
Il tema di quest'anno è il bosco (o la foresta, non mi ricordo), ma mercoledì ne sapremo di più perché c'è la riunione di tutti gli animatori (così scopro anche con chi lavorerò) per pianificare il tutto. Spero solo che questa Enrica sia un po' più organizzata della bomboniera, perché sennò mi cadono davvero le braccia.
Domani riapre il kemma estivo. Missing Elena C. ♥
Sono due giorni che internet va alla stratosferica velocità di 38,6k, massimo 40 se sono fortunata. Messenger crasha, Facebook non si carica. Sono anche fortunata che non devo aprire il sito dell'uni, perché sennò sarebbero davvero bestemmie in turcomanno.

mercoledì 15 giugno 2011

Premio Friedrich Wilhelm Marpurg

Friedrich Wilhelm
Marpurg
Anita la Cappellaia Matta ha premiato il mio bloggo, incastrandomi nel solito gioco in cui ci si conferiscono onoreficienze a vicenda, quindi eccomi qui a fare il mio dovere. 
Le regole sono le seguenti:
1. Vai su Wikipedia e seleziona "Una voce a caso". Non importa cosa compare, quella sarà la voce del tuo premio.  
2. Leggie la pagina (non necessariamente da cima a fondo) che ti è capitata sotto mano e così, banalmente, copia le informazioni nel post che creerai per il premio. Il post dovrà contenere insomma una sorta di "Lo sapevate che...?" della pagina che a caso hai trovato su Wikipedia. Non barare, non vale cliccare due volte sul link.
3. Al fondo del post spremiti le meningi e cerca di ricordare se con quella pagina hai qualcosa a che fare. Aneddoti, ricordi, storie, fantasie, curiosità, qualsiasi cosa.
4. Gira il premio a 5 dei tuoi blog preferiti. E' concesso uno scarto di +-1 blog (ovvero minimo 4 massimo 6, ma meglio 5).

La pagina random che mi è capitata è Libro delle ombre, che tra l'altro è una pagina di disambiguazione. Il che significa che devo riassumere più o meno tutte le pagine a cui porta.
a) Libro delle ombre (Neopaganesimo) - Nella Wicca e nella stregoneria moderna è la raccolta delle ricette, incantesimi e operazioni magiche di una strega.
b) Libro delle ombre (Streghe) - Nella serie TV Streghe è un diario mistico che le streghe della famiglia si tramandano da generazioni nella loro continua lotta contro il regno infero e i demoni di ogni tipo.
c) Il Libro delle Ombre - Episodio della serie TV Streghe
d) Il libro delle ombre - Romanzo giallo di Paul Doherty, scritto con lo pseudonimo di C.L. Grace
Pur spremendomi le meningi non mi viene in mente niente di interesante, prima di tutto perché non ho mai guarato Streghe (il che azzera la possibilità di parlare di due di questi), non mi interesso di Wicca (fuori tre) e non ho mai letto niente di Paul Doherty (fuori quattro) anche se non escludo di poterlo fare in seguito. Tuttavia, considerato che si parla di libri, è tutto molto interessante.

Potete copincollare
l'immagine sul vostro bloggo,
se state al gioco.
Passiamo alla questione premiazioni (chiedendomi tra l'altro come fare per far sapere ai premiati che li ho premiati). Il mio premio va a:
Avstron, per il suo blog La Decadente
Anita, per il suo blog Il Cappellaio Matto
((G.)), per il suo blog How to (un)cage a soul
Elena, per il suo blog Una finestra sul mondo!
La Pizia, per il suo blog L'antro della Pizia

martedì 14 giugno 2011

Recensioni: Una bambina

Oggi pomeriggio, mentre ero a casa di mio zio a fare un bel rogo di bruchi americani, mi sono pestata un dito. Probabilmente perché stavo dormicchiando. Probabilmente perché stanotte sono stata sveglia fino alle due e mezza per finire di leggere Una bambina (One Child) di Torey L. Hayden. Sì, lo so che non devo fare così tardi, ma dovevo sapere come finiva.
L'ho preso perché ieri pomeriggio in biblio stavo sistemando i libri della narrativa america (un lavoraccio, specialmente perché non abbiamo abbastanza spazio negli scaffali, e non abbiamo neanche spazio per nuovi scaffali) e sono arrivata alla H e la zia Torey ha scritto una valanga di libri e la Giò li ha comprati tutti, così mi è venuto in mente che sull'antologia delle medie c'era un pezzo di un suo libro. Ho pensato che poteva piacermi e l'ho preso.
Attenzione: anticipazioni sulla trama.
Diversamente da quanto avevo pensato alle medie, è una biografia scritta esattamente così com'è successa. Nel senso, anche i nomi sono rimasti gli stessi.
Torey Hayden è una maestra che insegna in una classe speciale, sarebbe a dire in una classe di otto bambini con problemi psichici e cose del genere, c'è chi ha provato a suicidarsi, chi è autistico e non parla, chi ha paura del buio e della polvere, c'è chi è schizofrenico e ha le visioni. Un giorno, il preside tenta di assegnarle una nona bambina di cui tutti hanno paura perché ha dato fuoco a un bambino di tre anni. Inizialmente Torey non sa come fare, sopratutto perché otto è il numero massimo di bambini che per legge possono esserci nella sua classe, ma poi la accetta. Il primo giorno Sheila ne combina di tutti i colori, ma poi giorno dopo giorno, riesce ad ambientarsi e a tranquillizzarsi, e a diventare un po' più "normale".
Torey Hayden è la maestra dei matti, cosa che pensano un po' tutti, probabilmente anche la gran parte di quelli che leggono i suoi libri, ma molto probabilmente è meno matta di tutti noi messi insieme.
Personalmente avrei preso Sheila a schiaffoni tutte le volte che voleva avere ragione lei, ma evidentemente non sarebbe servito a niente lo stesso. Dopotutto io non sono una maestra e non ho neanche metà della pazienza che servirebbe per sopportare dei bambini normali, senza intenzioni suicide o attacchi di strilli. E anzi, il fatto che Sheila fosse così intelligente mi da ancora più fastidio, perché si presume che una bambina con un QI che fa saltare tutti i test dovrebbe capire che non ha senso comportarsi così. Ma forse sono io che considero le cose dalla prospettiva sbagliata, infatti quando Sheila si da una regolata e non deve più essere messa in ospedale allora sono andata avanti a leggere come se mi si potesse bruciare il libro se non finivo.
Chissà dov'è Sheila adesso e come sta.

sabato 11 giugno 2011

Incazzata come una iena

Dire che sono furiosa è poco. Mi sono stufata della gente che non sa organizzarsi e che pensa che noi del kemma siamo i loro schiavetti tuttofare, i galoppini che con un pasto si fanno stare buoni e che fanno le figure di merda al posto loro. Eccome se mi sono stufata.
Giovedì sera in teoria dovevamo fare animazione alla festa di fine anno scolastico. Ci siamo preparati giochi e balli in una settimana perché non lo sapevamo (era scritto nel volantino della sagra, ma dopo averne parlato a grandi linee a marzo nessuno ce l'aveva più confermato e quindi quando l'abbiamo scoperto abbiamo dovuto metterci il pepe nel didietro) e poi non abbiamo fatto niente di niente perché abbiamo scoperto che in realtà quelli delle medie presentavano già dei balletti inventati da loro con la prof di ginnastica. Era semplicemente successo che la pro loco non lo sapeva e invece il comitato mamme si era dimenticato di dircelo. Ah, grazie. Quindi noi abbiamo fatto la figura dei cretini con la maglietta fuxia.
Oggi pomeriggio c'era in programma il Nutella party, ci avevano garantito che era tutto pronto, che anche se pioveva si faceva nel capannone, che l'attrezzatura della musica funzionava (perché giovedì non funzionava un cavolo neanche quella). Nel programma della sagra c'era scritto che era alle 16.30, invece sul giornale locale c'era scritto che era stasera. Oggi pomeriggio sono venute 4 persone. Q-u-a-t-t-r-o. Per favore, evitiamo di prenderci in giro. Domenica prossima ci sarebbe l'anguria party ma si arrangiano, perché non esiste che noi lavoriamo così. N-o-n-e-s-i-s-t-e.
Non pretendo che mi si buttino ai piedi, ma almeno sapere come si svolgono le cose e che il programma sia rispettato sì, visto che oltretutto siamo tutti volontari che andiamo a fare animazione perché ci piace e non perché ci pagano. Voglio un po' di rispetto per noi e per il nostro lavoro. Mi pare il minimo.

sabato 4 giugno 2011

Project 52: 13/52

Qui tutte le strade sono mie! disse la Regina Rossa.
da "Le avventure di Alice attraverso lo specchio"

giovedì 2 giugno 2011

Trip to Hong Kong

«Frau, vieni anche tu a Hong Kong con me? »
« No » (Sì, verrei ovunque con te. Hong Kong, polo Sud, Nuova Zelanda, anche ad Atlantide se ti interessa andarci. Ma ora come ora è meglio che non ci vada neanche tu).
« Perché no? Dai ».
« No, non vengo. Non ho la minima intenzione di andare a Hong Kong, e poi mia madre mi squarta ». (Fanculo mia madre, lei dice che dovrei girare il mondo e lo girerò, solo con chi dico io. Hong Kong va benissimo, tanto per iniziare).
« Ma a Hong Kong parlano inglese ».
« A Hong Kong parlano cinese » (Potrebbero parlare anche aramaico, pur di venire con te lo imparerei).
« Parlano anche inglese ».
« Parlano entrambe, ok? » (Imparo anche il cinese, chissenefrega).
« Ok. Ma tu lo sai parlare l’inglese, vero? »
« Sì. Cioè, lo capisco. Poi parlarlo è un altro discorso. È come i bambini piccoli che capiscono tutto ma non hanno le parole per rispondere ». (Mi sento piccola e anche un po’ una emme, visto che non studio più inglese da un secolo, ma se serve per venire con te, mi rimetto e passo anche gli esami).
« Hai ragione. Io non lo so parlare bene, eh. Allora vieni? ».
« Noooo ». (Sì, cazzo. Sarò la tua interprete e pur di stare con te imparerò tutte le lingue del mondo).