lunedì 20 febbraio 2012

Un giorno a carnevale

Ho un diavolo per capello. I capelli con le doppie punte valgono per due. Come sapete domani c’è la festa di carnevale, vi ho tediato fino alla nausea, e salta fuori che Marco non ha voglia di venirci e probabilmente andrà a Jesolo con un “amico” per puro dispetto, la Ele ha cambiato idea sette volte, passando dal “non ho voglia” al “sono in para” al “se tu vieni allora vengo anche io” e cose del genere. Soprassediamo sulle altre. Non so perché devo essere sempre io che mi rovino il fegato ad ascoltarli e farli ragionare e tutto il resto. Con Marco ho appena finito di litigare, la Ele a un certo momento l’ho lasciata perdere e delle altre, dopo avergli ricordato otto volte di portare la musica, non mi sono più preoccupata. Comunque sarà meglio che porto il cavo di collegamento, ho come il sospetto che sennò saremo senza.
Non che io muoia dalla voglia di badare a una masnada di bambini indemoniati e cose del genere, ma ci siamo presi un impegno e adesso lo portiamo a termine, no? No, perché l’unica povera scema che la pensa così sono solo io, agli altri gli fa tutto uguale, e questo mi dà ancora più fastidio. (Soprassediamo sul fatto che questo weekend ho avuto un attacco di sinusite, per fortuna leggero, e che sono ancora mezza tappata e che ho anche un po’ di mal di gola. Ah, e per questo non sono neanche andata al famoso compleanno).
Alla fine credo che le foto le farò io, il che equivale a interno = pessima qualità, e per fortuna che non c’è la luce al neon.
Cascasse una pannocchia se non mi compro una reflex al più presto.

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