venerdì 23 marzo 2012

Recensioni: Un giorno

Un giorno (One day) è un romanzo di David Nicholls, da cui è stato tratto recentemente il film omonimo.
Attenzione: anticipazioni sulla trama.
Giovanna (la bibliotecaria) l'ha comprato dopo aver visto il film e, ancora prima di avercelo in mano, l'ha consigliato a mezzo paese (l'altra metà sono quelli che non passano per la biblio), perché il film lei l'aveva trovato incantevole e si sa che il libro è sempre più bello. Io il film non l'ho visto, ma nel libro non ci ho trovato proprio niente di incantevole. A parte il fatto che i capitoli sono assurdamente lunghi, quando arrivi alla fine di ognuno non si sa cosa succede negli altri 364 giorni che non sono raccontati e resti con un palmo di naso perché quando le cose si fanno interessanti (tipo nel capitolo della Grecia) si passa direttamente all'anno successivo.
Anche Emma e Dexter sono abbastanza schifosi. Lui l'avrei preso volentieri a schiaffi per tre quarti del libro, specialmente quando si ubriacava e tutto il resto. Lei è una di quelle che vogliono fare le alternative e che non possono neanche mangiare un quadretto di cioccolata senza stare attente che non sia opera di una multinazionale sfruttatrice da boicottare o che so io, e a lungo andare diventa assolutamente insopportabile.
L'unica cosa che sembra quasi sensata è che i rispettivi difetti li notano, non hanno le fette di prosciutto sugli occhi pur essendo innamorati (senza saperlo davvero).
Un'altra cosa che non me l'ha fatto piacere, oltre al finale che è assolutamente orrendo (il 2004 intendo, non gli anniversari), è che più andavo avanti a leggere e più mi veniva un senso di oppressione della serie “rimarrò zitella e disoccupata” e poi pensavo ai miei amici (non necessariamente quelli dell’uni, anche gente con cui mi vedo adesso) e mi chiedevo “che ne sarà di noi?”. Capite bene che così non si può trarre un’impressione soddisfacente del libro, ma sono abbastanza sicura che lo zio David l’abbia fatto apposta. Farci venire le paranoie era esattamente quello che gli interessava.
Ah, e non fatevi fregare dalla copertina: l’unico momento in cui si baciano in mezzo alla strada e non ci sono per nessuno come il marinaio e l’infermiera della famosa foto (o come i ragazzi di Prévert, se preferite) è nel 1988, cioè all’inizio della vicenda. Poi tutto va di male in peggio.

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