domenica 24 giugno 2012

Altalene da sogno

Mentre i miei amici incastrati con la maturità sognano terze prove e orali a nastro, io sogno centri estivi. Tutti sognano quello che li preoccupa, a quanto pare.
In realtà stanotte ho sognato che mangiavo albicocche seduta sul dondolo che avevamo in giardino, con il mio cappellino con la stella in testa, accanto (= praticamente spalmata sopra) a Marco e con qualcuno dei maturandi sull’altro sedile. La cosa più stupida è che il dondolo sono anni che l’abbiamo regalato a degli amici di famiglia che hanno un B&B e un figlia piccola perché io non lo usavo più. A dire il vero, non l’ho mai usato tanto, ma per capire di cosa sto parlando dovete immaginarvi quei dondoli che a volte ci sono negli asili che hanno due sedili da due persone (se si è bambini, anche tre) che si guardano, tutto di ferro a sbarre (i sedili azzurri e la struttura portante rossa, se ve lo volete immaginare meglio). L’aveva fatta mio padre quando io avevo tre anni. (Se ancora non avete capito, scrivete su gogolo immagini “gondola altalena” e immaginatevi una versione più bella e più grande di quello che viene fuori).
Non ci ho mai dondolato granché perché mi faceva venire le vertigini (non so, mi saltellava lo stomaco come nelle montagne russe e poi mi girava la testa), ma era perfetto per sedersi al sole a chiacchierare, muovendolo con un piede attaccato a terra.
E la cosa ancora più stupida è che a un certo momento mi sono chiesta (nel sogno) come facevamo ad essere seduti lì, perché mi rendevo conto che non c’era più da anni. Poi però me ne sono fregata, e sono tornata a spaparanzarmi meglio addosso a Marco, che in piena estate non vedeva l’ora di farsi tenere caldo, con la mia ennesima mezza albicocca in mano.
Se non altro, ho smesso di sognare treni.

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