giovedì 31 gennaio 2013

A proposito della montagna, e i suoi effetti

Ciao, mi chiamo kat e non ho una crisi di sinusite dal 7 gennaio dell’anno scorso.
(Voi ora dovete dire: “ciaaaao, kat”).

Va bene, stupidaggini a parte, ieri parlavo con mia madre dell’influenza e della sinusite e di tutte queste belle cose e lei ha detto che probabilmente mi ha fatto bene la famosa settimana da eremita in montagna, perché mia madre è una che ci crede parecchio agli effetti benefici dell’aria pura di montagna e cose del genere. Se davvero è merito della montagna giuro che mi ci trasferisco, preferisco camminare tutto il giorno in salita che avere le crisi di sinusite.

mercoledì 30 gennaio 2013

Freddo

La nebbia è scesa come una saracinesca e ci ha chiusi dentro tutti, e il termometro del bunker (dove c’è il mio amico computer, e di conseguenza anche io) segna 13,5°C.
Mi sa che odio l’inverno ancora più dell’estate.

domenica 20 gennaio 2013

Aspettando carnevale/2

Pare (pare) che siamo più o meno d’accordo su quello che faremo alla festa di carnevale, nel senso che parteciperemo e tutto, quindi io posso iniziare a lavorare al mio costume (non aspettavo altro, è dal carnevale scorso che ci penso).
A dire il vero, ultimamente avevo avuto anche un’altra idea, complice una gonna nera che mi hanno regalato (e che, tra l’altro, non ho ancora mai messo), che mi aveva fatto pensare a travestirmi di nuovo da studentessa di Hogwarts come lo scorso halloween, solo che la gonna ha il bordo simil-scozzese blu e marrone, il che significa che non posso di certo mettermi la cravatta rossa e lo stemma di Grifondoro, casomai dovrei vestirmi da Corvonero ma non mi piace granché.
Comunque alla fine sono rimasta sulla mia idea di partenza, ossia la Banda Bassotti. Non ricordo per quale strano motivo mi sia venuta un’idea del genere, forse leggo troppi fumetti, comunque sta di fatto che quest’anno mi vesto da ladro.
Il costume da Bassotto è abbastanza facile, vi serve:
- una maglia rossa a maniche lunghe
- pantaloni blu (i jeans vanno bene)
- cappellino verde con visiera
I Bassotti inoltre portano una targhetta gialla con il loro numero di matricola della prigione, in genere 176-xxx (in cui xxx sono le stesse tre cifre rimescolate), attaccata alla maglia, e una mascherina nera sugli occhi.
Per costruire la targhetta, ci sono due modi:
1) tagliate nel cartoncino giallo un rettangolo, scriveteci sopra il numero col pennarello nero e attaccatelo alla maglia con due spille da balia ai lati.
2) tagliate un rettangolo nella stoffa gialla, ricamateci sopra il numero col filo nero e poi cucite il tutto alla maglia. Questo modo è consigliato solo se ve la cavate bene con ago e filo.
La mascherina, ora come ora, è il mio problema più grosso, perché credo che a mettermela sotto agli occhiali non sarà una gran trovata. In ogni caso, proverò lo stesso a farne una di stoffa. Nel caso non funzionasse, potrei sempre disegnarmela sulla faccia con la matita da trucco, sempre che il risultato non si avvicini terribilmente a due occhi neri da panda.

giovedì 17 gennaio 2013

È già ora di pensare a un’altra festa?

Vorrei toccarti, salvarmi, ma tu ora non ci sei
e se ci fossi non saresti più come vorrei
le bugie mi uccidono, le follie dividono
la realtà fa male, il mio bacio ti lascia un livido.

A volte mi dico che non dovrei girare troppo per Face, perché vedo delle cose che preferirei non vedere, tipo i miei amici che se la suonano e se la cantano tra loro, mettendosi “mi piace” a vicenda a cose assolutamente stupide e brutte, ma forse sono io che non le trovo degne di nota. Comunque ho scoperto che alla festa di sabato, che io ho disertato allegramente (anche perché sabato pomeriggio ho avuto un attacco di cagotto e insomma non era il caso di andare a una festa mentre devi correre in bagno) qualcuno ha fatto lo stesso le foto, e non è che ci fossero grossi dubbi in proposito. Il che significa che ci saremmo pestati i piedi e che ho fatto meglio a stare a casa a vedere Castle e Body of proof (cadaveri, cadaveri!). Però davvero, muoio dalla voglia di uscire a fotografare qualcosa, il che è una cretinata visto che qui a Salga non è che ci siano cose molto fotogeniche (non c’è quasi niente, a dire il vero). Devo avere la Sindrome di Bruno, che anche lui è tutto smanioso di fotografare, e dire che non gli hanno neanche regalato la reflex che voleva tanto.
Venerdì dovremmo vederci tutti noi del cg in biblio per via della festa di carnevale, in merito a cui io sono abbastanza pessimista perché mi par di capire che non hanno una gran voglia di fare, e io a dire il vero neanche, però so già da cosa vestirmi.

sabato 12 gennaio 2013

Rintronamento

Ultimamente vengo a casa dalla biblio che sono più distrutta di quando ero alle superiori e avevo sei ore, di cui magari tre di compito (di economia, per esempio). Vengo a casa che vorrei strisciare fino alla camera e seppellirmi sotto le coperte, al calduccio, e dormire, che la testa mi pesa come se ci avessi copra un cesto pieno di roba, in stile donna africana al mercato.
Sono così rincoglionita che non so più cosa dico e cosa invece mi tengo per me, mi mangio le unghie come una pazza (e dire che le mie unghie sono già più corte delle dita) e non riesco a non tenere le mani nei capelli per giocherellarci. Inoltre, ascolto della musica che non sentivo da tempo immemore, tipo quelle di Meteora dei Linkin Park. Ho avuto anche una regressione alla cassetta del 36° zecchino d’oro (1993) che sono più o meno tutte canzoni che non riesco a cantare senza rischiare di prendere una stecca, perché non ho più la voce di quando avevo quattro anni.
Mia madre poi, che non è  mai contenta, mi ha detto di smetterla di lagnarmi, che pare che sono io ad avere il mondo sulle spalle. Ce l’ho, infatti. Ce l’ho quando devo spiegare un problema di geometria tre volte a una persona che fa finta di ascoltarmi ma intanto pensa agli One Direction o che ne so io, ce l’ho quando in biblio ci sono trecento persone che mi chiedono le cose e io invece vorrei stare con l’unica che mi sta aspettando, quindi finisco per fare la ragazza multitasking, battendo il prestito mentre rispondo all’alta persona che mi chiede se c’è un libro e mentre ascolto l’altra ancora che mi parla e penso a cosa rispondere, e intanto guardo chi mi aspetta. Tutto questo si conclude con una grossa confusione nel mio cervello, ed è strano perché ci sono giorni che sono più sotto pressione di così, tipo la mefitica settimana della consegna dei libri di testo, che è paragonabile al primo giorno di saldi, che alle due e dieci c’è già la coda e noi per entrare a lavorare dobbiamo sgomitare e se devi fare la pipì te la tieni, perché non c’è tempo per andare in bagno.
Stanotte ho dormito quasi dodici ore, con la speranza di svegliarmi un po’ meno cretina degli altri giorni, ma mi sa che non ha funzionato perché sono rintronata come al solito.

mercoledì 9 gennaio 2013

Problemi?

Vorrei vivere una favola con regine, fanti e re
dove sono un cavaliere e la fata bacia me.

Ho finito di leggere entrambi i libri di Bridget Jones. Mi rifiuto categoricamente  di pensare che noi ragazze siamo così cretine.
Sto facendo la consulente a un amico che è in una casino fino al collo con gente che gli piace o a cui lui piace o forse si piacciono a vicenda, non è molto chiaro, e dovrei essere seria e preoccuparmi dei suoi problemi, ma in questo momento non ce la faccio perché ho finalmente risolto uno dei miei e quindi sono momentaneamente in paradiso. Domani, magari, tornerà quasi tutto normale.
Sabato c’è anche la festa per il diciottesimo compleanno della Marta. Mi sa che starò a casa, anche perché conosco si e no quattro degli invitati, e hanno quasi tutti, di media, sei anni meno di me.

martedì 1 gennaio 2013

kat e Avstron e i minion

C’era una volta una piccola Avstron che si divertiva a fare pupazzetti di feltro, e c’era una piccola kat che voleva un minion.
Questa è la logica conclusione della storia.