mercoledì 29 maggio 2013

Calci nel sedere

I'm having the day from hell
it was all going so well before you came
[…] not to mention the tears I shed
but I should have kicked your ass instead.

Certe volte penso che mi piacerebbe essere ignorante, stupida, non venire a sapere le cose, e tutto andrebbe bene, filerebbe liscio senza dovermi rovinare il fegato. Invece, siccome le so, le sento, vengo a conoscenza di cose che non mi fanno bene per niente, la cosa migliore da fare sarebbe prendere a calci nel culo i diretti interessati. Solo che sono troppo gentile per farlo. Troppo intelligente, probabilmente.
Poi finisce che vieni a casa e continui a sentirti addosso il profumo della persona che prenderesti a calci, e non sai se vuoi lavarti via tutto e subito, o farti del male ancora per un po’.
Comunque qualcuno mi deve spiegare una cosa. Io non afferro il senso di stare con qualcuno anche se effettivamente non si è insieme, il che presuppone che in teoria ognuna delle parti può fare quello che gli pare, perché tanto non c’è niente di ufficiale e quindi tecnicamente anche se in qualche momento vai con un’altra/o non vale come corna. Cioè, è una boiata. Con qualcuno ci stai o non ci stai. Anche io all’epoca del mio ex (che è scorretto chiamarlo ex in quanto non siamo mai stati fidanzati “ufficialmente” nel senso che lo sapevamo noi e basta, e qualche amico, ma di sicuro non i miei genitori e cose simili, e nessuno dei due ha fatto la fatidica domanda “vuoi stare con me”, ci stavamo e basta) ero in una situazione così, ma certamente non andavo a mettergli le corna a destra e a manca (lui sì, in vacanza l’ha fatto. due volte). Quindi boh, mi sfugge qualcosa.
Quanti calci nel sedere che ti darei.

sabato 25 maggio 2013

Fantageografia

Io vi giuro che certe cretinate i ragazzini del doposcuola non so proprio dove vanno a pescarle. Dopo le Alpi in Russia, ieri ho avuto un altro assaggio di fantageografia che si è svolto più o meno così:
bambina: devo imparare le capitali europee.
kat: e allora? Alcune le sai già. Qual è la capitale della Spagna?
bambina: Madrid.
kat: e della Francia?
bambina: ehm...
kat: inizia con la P. dove c'è la torre!
bambina: Pisa!

Non ho parole.

mercoledì 22 maggio 2013

Biscotti supercioccolatosi

Se avete del cioccolato che vi avanza, se avete voglia di ingrassare, se non ve ne frega niente della linea, allora questi sono i biscotti che fanno per voi. La ricetta me l’ha passata Marco, ma siccome era ancora più calorica io l’ho sistemata (e vi garantisco che sono meravigliosi lo stesso). Con queste dosi mi sono venuti 20 biscotti, anche se tutto dipende da quanto grandi li volete.

Ingredienti
120 g burro (a temperatura ambiente)
200 g cioccolato fondente
140 g farina
5 g lievito in polvere
3 uova
150 g zucchero
1 bustina vanillina
sale 1 pizzico
Opzionale: 100 g gocce di cioccolato, o cioccolato al latte a pezzetti

Procedimento
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente. Intanto, battete il burro con lo zucchero e la vanillina fino ad ottenere una crema. Aggiungete le uova una alla volta e lavoratele. Aggiungete poi il cioccolato fuso e il sale (a questo punto, se le mettete, potete aggiungere le gocce di cioccolato). Mescolate tutto, poi aggiungete la farina e il lievito. Otterrete una pasta cremosa che cade pesantemente dal mestolo.
Accendete il forno a 180°, poi foderate di carta forno la teglia e metteteci l’impasto a cucchiaiate, non troppo vicine sennò cuocendo si appiccicano uno all’altro.
Cuocete per 15 minuti. Se vi sembrano floscetti quando li tirate fuori, non preoccupatevi che poi si induriscono.

lunedì 20 maggio 2013

kat e la matematica/2

A stare dietro alle ragazze del doposcuola in biblio sto diventando sempre più un genio della matematica. L’unico problema è che ben loro non capiscono niente. Il che è desolante, soprattutto se pensate che oggi abbiamo fatto sette espressioni con i numeri negativi (quelli con la meno davanti, cit.) e che per capire che adesso 7-10 non è più impossibile ma fa -3 ce n’è voluta. È ancora più desolante se pensate che mia madre (che si è fermata alla quinta elementare), l’ha capito subito. Le ho detto che quando si arriva a zero si conta sotto, quindi meno uno, meno due, e lei ha capito immediatamente che 7-10 fa -3.
Io oggi pomeriggio, con gente che l’aveva sentito spiegare per tutta la mattina, ci ho messo credo tre quarti d’ora per fargli afferrare il concetto.
Grazie a dio tra tre settimane finisce la scuola.

domenica 19 maggio 2013

A proposito di Alieni in Italia

Cari lettori, in seguito alla presentazione di Alieni in Italia al Salone del Libro di Torino, sono ancora qui a tediarvi (stavolta la cara Avstron non mi ha chiesto niente, sono io che le voglio bene e la pubblicizzo) e per questo vi ORDINO di schiacciare su alieninitalia.wordpress.com e di andare a leggervi l’inizio dell’ebook. Non ve ne pentirete.

lunedì 6 maggio 2013

Tagliatelle panna e broccoli

Non è che io vada matta per i broccoli (anche se, a quanto pare, sono una delle poche tra i miei amici che non ha problemi a mangiare i cavoli, che credo siano della stessa famiglia), ma questo è uno dei sughi che preferisco, quando mia madre decide che è stufa di mettere su pasta col pomodoro.
Questa ricetta viene bene anche con qualsiasi tipo di pasta bucata, tipo penne rigate o rigatoni.

Ingredienti (per 3 persone)
3 nidi di tagliatelle (si chiamano nidi, poi?)
250 g broccoli
200 ml panna da cucina
Sale

Procedimento
Tagliate il broccolo in pezzetti e metteteli a lessare in acqua bollente per 10-15 minuti. Scolateli e lasciateli raffreddare un po’ (funziona anche coi broccoli freddi, es. cotti il giorno prima e avanzati). Mettete a bollire l’acqua della pasta. Intanto, in un’altra pentola mettete la panna, fatela scaldare, salatela e metteteci sopra i broccoli. Se preferite un sugo più cremoso, schiacciateli  con una forchetta. Dopodiché spegnete il fuoco e dedicatevi alla pasta (ossia, aspettate che si cuocia). Scolate la pasta e passatela in pentola insieme alla panna e ai broccoli un paio di minuti. Servite.

giovedì 2 maggio 2013

Stupido tempo

Sarà meglio che domani non piova, perché per qualche strano motivo è da lunedì che voglio mettermi la gonna, e finché piove non posso.