lunedì 25 aprile 2016

Recensioni: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine

La casa per bambini speciali di Miss Peregrine (Miss Peregrine’s home for peculiar children) è il primo libro della serie dei bambini di Miss Peregrine scritto da Ransom Riggs. È seguito da Hollow city e da Library of lost souls, quest’ultimo non ancora tradotto in Italia.
Attenzione: anticipazioni sulla trama.
La storia parte con il nonno e Jacob che parlano di avventure e di mostri e il nonno che per tutto il tempo gli racconta della sua infanzia di bambino orfano nella casa di Miss Peregrine e gli mostra le foto degli altri bambini. Man mano che cresce, Jacob inizia a rendersi conto che il nonno non c’è tutto con la testa e che le foto sono chiaramente ritoccate. Smette perciò di credere a ciò che gli racconta, fino a quando il nonno viene ucciso, ufficialmente da un branco di cani selvatici, e Jacob, che ha visto il cadavere e forse anche il mostro assassino, inizia ad avere gli incubi ed altri problemi. I suoi lo credono in stato di shock, e su consiglio dello psicologo decide di partire per l’isola in cui si trova la famosa casa di Miss Peregrine.
Quando arriva, dopo un viaggio infinito, però scopre che la casa è stata distrutta da un bombardamento nel 1940. Abbattuto, prova a entrare per vedere se si è salvato qualcosa e, mentre rivista, intravede una ragazzina. La segue fino alla vera casa di Miss Peregrine, quella dentro all’anello temporale in cui è sempre il 3 settembre 1940, giorno in cui la casa è ancora in piedi. Lì conosce i bambini che aveva visto nelle foto del nonno e scopre che in realtà il nonno non gli aveva mai raccontato bugie…

La prima volta che avevo visto questo libro era due estati fa, l’avevo preso su dagli scaffali della biblioteca di Ponte e me l’ero portato a casa perché mi ispirava. Poi non l’avevo letto perché le foto che c’erano dentro mi facevano impressione (sì, ho questo genere di problema. Che poi mi tocca andare in bagno di notte con tutte le luci accese, e cose del genere). Ma siccome tutti ne parlavano così bene (o in ogni caso ne parlavano), gli ho dato un’altra possibilità scaricandolo sul Kobo. Per qualche strano scherzo del destino, le foto non appaiono a tutto schermo, perciò era facile per me metterci una mano sopra e leggere tranquillamente l’altra metà della pagina. In questo modo, ho visto solo due o tre foto che mi sono sfuggite prima di girare la pagina, e grazie a Dio neanche tanto inquietanti. E ho potuto leggere il libro in due notti. Era da molto che non leggevo un libro in due notti. Ne sentivo la mancanza. Per dire la verità, era da molto che non scrivevo una recensione che non fosse lampo, ma l’ispirazione non dà preavviso (cit.) perciò cogliamola al volo.
Appena l’ho chiuso (vabbè, non è che sul Kobo un libro si “chiude”, ma avete capito) mi è rimasto questo senso di “devo sapere cosa succede dopo”, che posso saperlo anche stasera, dato che ho il secondo sottomano, ma più che altro mi sono accorta che l’ultima parte è un po’ buttata là, intanto la Specialità (si dice?) di Jacob è un po’ messa lì del tipo “bisogna che entri nell’anello con noi e che vieni con noi e quindi troviamo qualcosa da farti fare… ah, ok, vedi i mostri. Bene, sei assunto” e poi non so, l’ornitologo che appare così all’improvviso era chiaro che si trovava lì per cercare Jacob e gli altri bambini, chi altri poteva andare volontariamente su un’isola sperduta al largo del Galles dove non c’è neanche l’elettricità? Io no di certo, grazie e arrivederci.
L’ultima parte, in cui c’è il combattimento con lo Spettro, ma porca miseria, non finisce mai. Quello lì va perfino a fuoco e ancora non muore. Io l’avrei tagliata un po’. E avrei spiegato un po’ meglio il riavvio dell’anello e queste questioni legate al tempo (i viaggi nel tempo io non li capisco, non ce la posso fare), ma magari quello è un problema mio.

Nonostante tutto, pur non essendo perfetto, io cinque stelle gliele do.

1 commento:

  1. Detto fatto kat, recensione scovata e letta! Mi hai convinto, lo leggo :D

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