sabato 19 luglio 2014

The end

Giorno #20 (che era ieri)
È mezzanotte passata, fa un caldo bestio, potrei quasi strizzare la maglietta come dopo i gavettoni, e sono qui come tutti gli anni a scrivervi, perché scrivere mi viene sempre più facile, catturare le parole in un attimo che non cambia mi piace di più. E poi, le potete rileggere fino a quando volete, come se il tempo andasse indietro ancora e ancora.
Passiamo quattro settimane a chiederci quanto manca, quante mattine ancora ci dobbiamo alzare presto e infuriarci e urlare fino a quando la voce trasloca, ma poi quando è l’ultima sera e i bambini vengono ad abbracciarti e baciarti (lasciandoti sulla faccia certe scie di bava che non so come fanno) vorresti rimangiarti tutto e tornare all'inizio. Perché quando li senti dire “ci vediamo il prossimo anno” o, ancora peggio, “questo era l’ultimo anno”, c’è poco da fare e anche i peggiori si commuovono (kat si commuove sempre, ma questo è un altro conto). Quando ti arriva Nicholas e finisce che ti bacia (senza bava) anche se non voleva, quello è il momento in cui ti chiedi come si torna all'inizio.
Vorrei tornare indietro solo per battere il Carbonera di nuovo, per vedere gli ultimi due punti alla partita di pallavolo (quella era la mano di Dio, altro che Maradona), per fare le riunioni con le pizzette e seguire la costruzione dell’autobus. Vorrei tornare indietro per sentirmi chiamare ancora “maestraaa!” e farmi abbracciare stretta di prima mattina, quando hai ancora le pieghe del cuscino sulla faccia (e loro anche, e probabilmente pensano che il cuscino sia tu).
Come sempre, vorrei ringraziarvi tutti, e abbracciarvi stretti, ma poi finisce che non lo faccio mai, ma voi fate finta di sì, perché se non le scrivo le parole non mi verranno mai.
Grazie Silena per aver portato in finale la squadra di calcio (e soprattutto per aver battuto il Carbonera, che già quello è come avere vinto il mondiale), e per le ramanzine, che a noi non ci ascoltavano mica.
Grazie Ilaria per aver sacrificato la voce sull'altare del centro estivo e per i braccialetti fashion (dovremmo considerare l’idea di lanciare una moda xD)
Grazie Lisa V., per gli scudi e il libro degli origami, e anche se era il primo anno è andata alla grande.
Grazie Giulia per aver rincorso A. ovunque e per il coro di Frozen (ho cantato anche io).
Grazie Alessia per i balletti che noi non sapevamo, e per le coreografie dei bambini.
Grazie Roberto, per essere wow (ossia, “bello come un divo del cinema” cit.), e per aver fatto 483 foto in una mattina.
Grazie Luciano per essere stato il mio finto-moroso (e di tutte le altre ragazzine).
Grazie Matteo perché un animatore vichingo ci stava proprio.
Io dovrei trovarmi un lavoro vero, ma se sono a casa il prossimo anno si replica.
Vi voglio bene.

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