In three words I can sum up
everything I know about life:
IT GOES ON.
La vita va avanti. Non ci
sono attentati che tengano. Dopotutto, si chiamano terroristi perché mettono terrore, no? Se ci mettiamo ad avere paura, hanno vinto loro.
Sono brava a ricordarmi un
sacco di cose inutili e che non servono a granché, forse al massimo a
rispondere correttamente alle domande dell’Eredità ma tanto non sono lì a
concorrere. Il punto è che leggo praticamente ogni cosa abbia delle scritte,
compresi i volantini delle offerte del supermercato e il sacchetto dei
biscotti. (Uhuh, ho finalmente letto Ladri di sogni, il secondo volume
di Raven Boys (recensione del primo qui), e Dio, non posso aspettare un altro anno
per sapere cosa succede. (Gansey ♥) La zia Maggie mi farà
morire di curiosità).
Oggi, per esempio, è l’anniversario
del giorno in cui ho conosciuto Bruno, ed è assurdo che tutti gli anni io me ne
ricordi e che lui, ovviamente, non se ne renda conto fino a quando non glielo
dico. Forse dovrei smettere di avere una memoria così buona, forse dovrei
smettere di ricordarmi anniversari e compleanni e date a cui nessuno fa caso.
Forse dovrei scappare da
qualche parte e aprire un ristorante di cibi che dovrebbero essere qualcosa ma
non ci assomigliano. Oggi ho provato a fare i donuts, ma per qualche strano
motivo non hanno lievitato bene e quindi il centro si è fritto male e sono
rimasti un po’ piatti. Ovviamente ce li siamo mangiati lo stesso, non è che non
fossero buoni, però la roba da mangiare (e specialmente i dolci) che non mi
vengono, mi fanno veramente saltare i nervi. Morale della favola, niente
ricetta dei donuts per voi.
Nessun commento:
Posta un commento