lunedì 12 gennaio 2015

Life goes on

In three words I can sum up everything I know about life:
IT GOES ON.

La vita va avanti. Non ci sono attentati che tengano. Dopotutto, si chiamano terroristi perché mettono terrore, no? Se ci mettiamo ad avere paura, hanno vinto loro.

Sono brava a ricordarmi un sacco di cose inutili e che non servono a granché, forse al massimo a rispondere correttamente alle domande dell’Eredità ma tanto non sono lì a concorrere. Il punto è che leggo praticamente ogni cosa abbia delle scritte, compresi i volantini delle offerte del supermercato e il sacchetto dei biscotti. (Uhuh, ho finalmente letto Ladri di sogni, il secondo volume di Raven Boys (recensione del primo qui), e Dio, non posso aspettare un altro anno per sapere cosa succede. (Gansey ) La zia Maggie mi farà morire di curiosità).
Oggi, per esempio, è l’anniversario del giorno in cui ho conosciuto Bruno, ed è assurdo che tutti gli anni io me ne ricordi e che lui, ovviamente, non se ne renda conto fino a quando non glielo dico. Forse dovrei smettere di avere una memoria così buona, forse dovrei smettere di ricordarmi anniversari e compleanni e date a cui nessuno fa caso.

Forse dovrei scappare da qualche parte e aprire un ristorante di cibi che dovrebbero essere qualcosa ma non ci assomigliano. Oggi ho provato a fare i donuts, ma per qualche strano motivo non hanno lievitato bene e quindi il centro si è fritto male e sono rimasti un po’ piatti. Ovviamente ce li siamo mangiati lo stesso, non è che non fossero buoni, però la roba da mangiare (e specialmente i dolci) che non mi vengono, mi fanno veramente saltare i nervi. Morale della favola, niente ricetta dei donuts per voi.

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