Non scrivo da tipo un mese, e sono in arretrato con quattro teaser tuesday o qualcosa del genere, e dire che secondo la challenge di Goodreads sono avanti di 5 libri (ne ho letti 11 su 50). La verità è che di notte dormo poco e male (e poi mi viene il mal di testa e devo prendere quelle malefiche pastiglie da elefanti che sì, funzionano alla grande, ma nel frattempo mentre fanno il loro effetto mi ammazzano) perciò leggo. Anzi, se davvero leggessi per tutto il tempo che sono sveglia sarei a quota 20 probabilmente.
Passo la metà dei miei pomeriggi a sclerare dietro a dei ragazzini delle medie che non sanno fare neanche le più e le meno (delle per e le diviso neanche stare a parlarne), gente che riesce a dirmi che -2+1 fa ZERO. Scusate, ZEROOOO? La matematica è opinabilissima. Però passo l’altra metà con Davide, per tirarmi su il morale da questo scempio scolastico (e non solo, ovviamente). Ho voglia di uscire a fare delle foto, non so, sarà la famosa “sindrome di Bruno”, ma se viene bello mi inventerò qualcosa per i prossimi weekend.
Nel frattempo, grazie a Dio, il 28 è carnevale e a scuola c’è il benedetto ponte, e questo significa che non ci sono le ripetizioni, e questo significa che io e Davide venerdì prendiamo le nostre valigie e andiamo a rinchiuderci in montagna qualche giorno. Ogni tanto bisogna scappare. Quando inizi a sognare ragazzini del doposcuola è ora passata di scappare.
La bilancia mi trolla e non so di preciso come faccia a sovvertire le leggi della fisica, comunque a seconda della piastrella su cui la appoggio mi segna da 50 a 52kg, immagino che se faccio una media dovrebbe andare bene. Sono abbastanza fiera di me. Per san Valentino (festa che francamente io aborrisco, piena di miele e ipocrisia e cose varie, che se ami una persona lo fai tutti i giorni e di certo non hai bisogno di mazzi di rose e scatole di cioccolatini per dimostrarlo) mi sono perfino messa la gonna (gliel’avevo promesso). L’ho messa anche il giorno dopo e una delle madri dei ragazzini delle ripetizioni mi ha vista e ha detto che ho delle gran belle gambe (lei peserà non so, ottantasette chili). Grazie signora, anche lei con quattordici chili in meno potrebbe avere delle belle gambe. Non mi sono uscite stando seduta a mangiare la Nutella, ho dovuto darmi da fare.
Sono ovviamente ancora disoccupata, i cinquanta curriculum dell’ultimo tappezzamento hanno dato pochi frutti (leggi: due colloqui, e ovviamente nessuno dei due fortunato), mi sono iscritta anche al progetto di garanzia giovani (che mi ha consigliato una signora con una figlia di tre o quattro anni meno di me, la quale a quanto pare ha avuto una botta di culo fotonica e l’hanno assunta al primo colpo) che promette di trovarti delle opportunità di lavoro (tirocinio e formazione e altre cose, a seconda di cosa ti capita, cioè di dove ti candidi) ma essendo in Italia puoi fare le cose al computer e poi devi rifarle a mano, perciò devo andare prima o poi a uno youth corner per confermare l’iscrizione o che so io. Una cazzata atomica. Sono io per forza, mi avete fatto iscrivere col codice fiscale e tutto, non è che posso essere un fake. Comunque. Ci andrò dopo la montagna. Ho davvero bisogno di lavorare (preferibilmente non gratis, che ormai anche pagare la gente è sopravvalutato).