mercoledì 1 novembre 2023

Il piano alimentare

Indovinate un po'?
Il mio valore non dipende da un numero sulla bilancia.
Il mio umore non dipende da un numero sulla bilancia.
E invece.

Circa tre settimane fa, d'accordo con Stefania, sono andata a fare una visita nutrizionistica. Diciamo che è andata così così. La tipa ha misurato la composizione corporea con la sua macchina ed è venuto fuori che la massa magra non è tantissima ma è accettabile, ma la massa grassa è oltre la sezione verde (40 kg magri e 20 kg grassi, per capirci). Non avevo dubbi ovviamente. Quindi ha detto che sarebbe una buona idea mettere un po' di muscoli, e i muscoli si mettono coi pesi (e non serviva me lo dicesse, ste cose le so perfettamente ma faccio finta di niente). Ha detto che se non mi va di andare in palestra ci sono dei video su YouTube e mi ha anche consigliato un'app. Credo abbia capito che non deve pressarmi tutto in un colpo, ha detto di darci un'occhiata intanto. Alla fine comunque la mattina pesavo 59.4 e da lei pesavo 60.2 (che stregoneria è mai questa?)
Il venerdì successivo è arrivato il mio piano alimentare. La prima volta che l'ho letto mi veniva da piangere. 50 grammi di pasta. Con 50 grammi di pasta non si copre neanche il fondo del piatto. Parlando di volume, probabilmente mangio molto più di prima (d'altronde tra pranzo e cena ho 400 grammi di verdura, che è pure un casino starci dietro) ma parlando di soddisfazione siamo un po' bassi. Sto cercando di seguire tutto meglio che posso, pesando al grammo e cercando di non mangiarmi cose a caso (un paio di volte ho "sforato" ma diciamo in modo intelligente perché mi sono versata del mango a cubetti dal congelatore quindi almeno era frutta e non Nutella). Devo tornare alla fine della prossima settimana.
All'inizio non capivo bene come fare per cucinarmi. Nel senso, sapevo che dovevo mettere x grammi di questo e x grammi di quello e la verdura, ma non è che ho tutto questo spazio di manovra. A parte la verdura che è libera, i carboidrati e le proteine sono abbastanza fissi, quindi lei dice che in linea teorica se volessi metterne due insieme basterebbe dimezzare entrambe (tipo, se ho due uova o 100 di Philadelphia e voglio farmi la frittata, faccio un uovo e 50 di Philadelphia), ma se ho 60 grammi di pane o 50 di pasta e alla fine voglio pulire il piatto, o buttavo meno pasta o mi attacco. Che poi, meno pasta di così non so.
Adesso ci ho un po' preso la mano, e ringrazio ogni volta che so cucinare perché sennò penso che sarei ancora a mangiare pane e formaggino pranzo e cena (a volte è buono, eh. Col pane tostato magari). Oggi a pranzo ho fatto una pasta che non so bene se era una zuppa, una vellutata o un sugo molto abbondante. Avevo 50 grammi di tubi integrali, 200 di zucca butternut (zucca violina per gli italofoni) cotta e frullata e 120 di lenticchie (già pronte) buttate sopra. Assurdo ma era buona. E a me la zucca non piace neanche tanto, è troppo dolce. L'ho presa solo perché era in sconto al negozio.
Per domani da portare via ho una scatola con 50 di riso, circa 100 e 100 di carote e verza e 110 di ceci. Si lessa il riso, si mettono in padella carote, verza e un po' di cipolla, un filo d'olio, mezzo bicchiere d'acqua e si fa andare un po' finche si ammorbidisce. Sale e pepe. Aggiungi i ceci e il riso, mescoli, impiatti. Sta roba sta benissimo in un involtino di pasta fillo, ma siccome non posso è buona anche da sola. Con un po' di salsa di soia, magari. Io non posso ma se voi potete...

Vorrei veramente farcela, vorrei tra 6 mesi o quando finisce la scuola o non so, girarmi indietro e vedere cosa sono diventata. Vorrei finalmente sbattere in faccia alla gente (*coff* a mia madre *coff*) che sono magra. Vorrei potermi mettere i vestiti che ora non posso neanche guardare. Però dall'altro lato temo di fallire miseramente, di finire per mangiarmi tutto quello che trovo perché ciò che c'è nella dieta non mi dà soddisfazione, di ingrassare ancora, di deludere tutti. Questa non è solo la mia crociata.

venerdì 1 settembre 2023

L'anno nuovo

Più lavoro nelle scuole e più mi convinco che capodanno dovrebbe essere il primo settembre e non il primo gennaio. 
Non è a gennaio che si ricomincia o si parte con qualcosa di nuovo. Non è a gennaio che si comprano quaderni per il gusto di sniffarli, che si tirano fuori gli zaini, che si temperano le matite.
Settembre è il momento.
Stamattina ho pensato come al solito che l'Espresso per Hogwarts era partito di nuovo senza di me. E se lo volete sapere, non è neanche l'unica cosa che è partita lasciandomi a terra. Non ho preso il ruolo per esattamente UN (1) posto. Ero centoventesima in graduatoria, non che mi aspettassi davvero di prenderlo al primo anno ma sperare non faceva male. Hanno assegnato 119 ruoli. [1] Quando l'ho visto mi sono messa a ridere. Dav mi ha guardata pensando che la mia sanità mentale fosse andata a fanculo definitivamente. Ha detto che lui sarebbe stato incazzato, altro che ridere. Normalmente sarei stata incazzata anche io, sarebbe stata un'ottima cosa non dover fare un altro anno da precaria, ma quest'ultimo periodo è stato un tale casino e schifo e tutto, che essere fuori per un posto è stata veramente la cosa più assurda che poteva capitare. Ridevo perché era così assurdo che non mi veniva neanche da incazzarmi. E poi lo so che nelle graduatorie statali c'è sempre del karma in omaggio. Sono stata in abbastanza graduatorie da rendermi conto che è il posto in cui il karma si manifesta meglio. Potete dire quello che volete ma sono convinta che sia così, sennò certe cose non si spiegano.
Comunque morale della favola ho perso il ruolo qua a Salga per un cazzo di niente e ho preso la nomina di prima fascia sempre qua a Salga. Quindi le cose alla fine quadrano. Ditemi che non c'è lo zampino del karma qua.
Ho avuto la mail con la notizia ieri pomeriggio poco prima di collegarmi con Stefania, infatti quando lei ha fatto l'accesso io stavo ancora guardando la tabella per controllare di non aver avuto una visione.
Si inizia lunedì, il che significa che ho esattamente tre giorni di stacco. Ieri ho finito a Oderzo e se tutto va bene non ci devo più tornare. Un sacco di strada risparmiata e di soldi e di benzina e gas e tutto. E tempo. Vediamo dove mi metteranno qua a Salga, perché due plessi sarebbero a un paio di chilometri da casa e potrei andarci addirittura in bici. Altri soldi risparmiati, e anche qualche caloria extra usata.
Non voglio farmi già film e ansie, ma spero che vada bene (anche perché sono lì fino al 31 agosto).

Note
^1 Ovviamente non assegnano ruoli a tutti i posti disponibili, quindi 119 è un numero completamente arbitrario. Non è che non l'ho preso perché erano finiti i posti. Non l'ho preso perché si sono fermati lì.

sabato 17 giugno 2023

Il numero sulla bilancia/2

IL MIO VALORE NON DIPENDE DA UN NUMERO SULLA BILANCIA
Se vi sembra di avere un déjà-vu è perché lo avete davvero. Non è la prima volta che inizio un post con questa frase, e probabilmente non sarà neanche l'ultima.
Mi viene da ridere, se non fosse che non c'è niente di divertente, perché nell'altro post dicevo che speravo di arrivare a 56 per giugno, cosa vuoi che siano tre chili scarsi. Sono fattibili. Morale della favola, invece che perderli, i tre chili li ho messi.
Stamattina pesavo 62,2 kg e non so neanche come ho fatto a non lanciare la bilancia dalla terrazza e non farmi venire un breakdown. Probabilmente è che non avevo tempo perché dovevo andare al lavoro.
In terapia stiamo parlando un bel po' di questa faccenda, d'altronde non dico che sia alla base di tutto, ma sicuramente fa la sua buona parte. Stefania ha detto che ho due scelte (e lei ovviamente non parteggia per nessuna delle due perché gli psicoterapeuti non si sbilanciano mai. Ti serve un consiglio? Cazzi tuoi ci devi arrivare) e sono 1. si fa un lavoro per accettarmi così come sono oppure 2. si fa un lavoro per arrivare dove voglio arrivare.
La cosa assurda è che io vorrei fare entrambi, nel senso che vorrei accettare me stessa per come sono, in modo che ogni volta non devo avere un breakdown, ma vorrei ovviamente perdere sti cazzo di chili perché so che lo posso fare, so che l'ho già fatto, so che mi fanno meno male la schiena e le ginocchia e i piedi e anche perché certi vestiti se sei un sacco di patate ti stanno male e non c'è niente da fare.
Sì, sto parlando di vestiti.
Non c'è niente da fare, continuano a stare ai primi posti tra i miei motivi.
L'altra settimana all'ultimo giorno di scuola abbiamo fatto un po' di festa e sono venuti i genitori (nonni, zii, fratelli e parenti tutti ovviamente) a vedere la mostra/recita dei bambini. Tutto molto bello, ma non è questo che vi voglio raccontare. A un certo punto, tra la ressa di gente che cercava di entrare nella stanza (che era palesemente piccola, ma quella è) ho visto questa tipa. Non so neanche se poteva essere una madre o una sorella, non ho idea di quanti anni potesse avere (20 come 40 probabilmente) e mi sono trovata per un attimo (o anche due) a fissarla in modo maleducato perché aveva un paio di pantaloni neri con vita ad altezza Fantozzi e una canottiera bianca infilata dentro (o forse dipinta addosso). La circonferenza della sua vita era credo la stessa della mia coscia (meno di 60 cm perché mi sono misurata l'altro giorno). Era anche abbastanza alta. Ho stimato in quel momento che non potesse pesare più di 40 chili vestita.
L'ho invidiata.
Mi vergogno (solo un po') a dirlo, ma l'ho invidiata tantissimo. Al netto che un corpo così ha probabilmente tanti problemi quanto un corpo sovrappeso/obeso, l'unica cosa che ho pensato è stata tipo "omg questa può portare la taglia 10 anni anche se ne ha (boh) 35". Io non portavo la taglia 10 anni neanche quando avevo 10 anni tipo.
Tra l'altro la settimana scorsa mi sono comprata una gonna (su *coff* Shein perché costava *coff* tipo 8 euro) e mi pare che mi stia quasi bene. Spero di mettermela perché me la merito. A volte quando dico che mi merito di mettere un qualsiasi vestito mi pare di essere ai tempi in cui stavo con lo Scemo, che credeva mi vestissi per lui. No bello mio, tu non hai capito niente, io mi vesto per me. Le ragazze (e anche i ragazzi, tutti) dovrebbero vestirsi per sé stesse, non per il primo deficiente che passa.
Comunque stiamo divagando.
Siccome siamo sempre al punto in cui mi devo liberare di quel 6, l'altro giorno ho avuto un'idea stramba. Instagram mi ha proposto (totalmente a caso) una serie di reel di ciccioni che saltano la corda, e diciamo che alcuni saltano anche a livelli decenti, per essere grassi. Comunque questi tipi dicono che saltare la corda li ha fatti dimagrire, che la loro mobilità è migliorata e altre cose del genere. Mi sono detta: senti kat, di corde nei hai due. Da piccola sapevi saltare, fare anche l'incrociato e il salto girando la corda all'indietro (con un po' di fortuna) quindi boh che cazzo ti costa. Prova. Sei una polenta, ma prova.
Ho provato. Primo tentativo: tre salti e poi mi sono incastrata.
Inciampo di continuo perché la coordinazione non fa parte di me.
Mi dimentico di respirare perché se conto i salti non riesco a fare due cose in contemporanea.
La ginnastica mi fa schifo in generale (e lo sapete).
Però sto perseverando, e in 5 giorni sono già arrivata a 37 salti senza piantarmi. Non resisto molto di più in realtà perché poi iniziano a farmi male le gambe e non ho più aria perciò devo fermarmi a rifiatare un attimo, ma sto perseverando. Non so se alla fine della fiera servirà a qualcosa. Non diventerò come i pugili che fanno diecimila salti senza neanche alzarsi da terra, ma pensare che sto facendo qualcosa è un po' tipo placebo.
Stefania dice che è una buona idea, per ora. Dice anche che poi ci dovrei mettere un po' di altri esercizi (ha capito che in palestra non ci andrò mai, ma dice che magari i video di Youtube vanno meglio che niente) e che se mi fa sentire più sicura posso anche conteggiare le calorie sull'app (perché io so che se non lo faccio, prima di cena spuntinando qua e là mi sono già mangiata 500 calorie gratis e fanculo il deficit).

Questo (come molti degli altri sul peso in realtà) è più che altro un post per me, ma se lo leggete e avete qualcosa di gentile da dire potete accomodarvi.

mercoledì 29 marzo 2023

Ondate

Sto con Dav da sei anni e mezzo. Questa è un'info random che vi butto là solo perché ho guardato la data. Non sono qua per questo.
Sono qua perché ogni tanto vengo a darvi dei cenni di vita, che poi si traducono in post chilometrici perché inizio a divagare come James Joyce che alla fine della frase non sa più cos'aveva scritto all'inizio (e no, non ho letto niente di Joyce, a parte gli spezzoni sull'antologia a scuola, ma mi sono bastati).
Ho iniziato ad andare in terapia. La mia terapista si chiama Stefania. Sono stata matchata dal sito, come dicevo nel post precedente, ma mi pare che ci abbia abbastanza azzeccato. Abbiamo iniziato a fare un percorso che non so ancora bene che direzione prenderà, perché i miei problemi sono molti e su molti livelli, alcuni sono in bella mostra e altri si scolano drink all'angoscia nei peggiori bar del mio cervello. Un po' come quelli di tutti credo, ma non potrei giurarci.
Stiamo parlando anche della ciccia. Chissà di uscire da questo buco nero.
Sabato pesavo 58,8 kg.
Vorrei riuscire ad andare a 56 per la fine della scuola. Tre chili scarsi in due mesi mi sembrano una cosa ragionevole. Tre etti alla settimana. Fattibile.
Ho appuntamento dal dentista per i prossimi sette lunedì tipo, perché vai per una cosa e te ne trovano altre quattro, ma pazienza. Togliamoci anche questa.
A giugno devono buttare giù la scuola (dopo la fine delle lezioni) quindi non so ancora che fine farò quel mesetto prima di riuscire ad andare in ferie. Probabilmente tutto il tempo da Tiziana, chissà. Aiuto.
Domani devo slittare il turno (solo di un un quarto d'ora per fortuna), venerdì devo andare a rinegoziare la polizza della macchina, lunedì sono dal dentista, martedì ancora non so se ci sono cose in agguato, mercoledì devo fare pomeriggio così mi è saltata anche l'impronta per i plantari. Vedo le ondate di rotture di palle che mi vengono incontro e invece di surfarle una ad una, vorrei solo farmi sommergere e buonanotte al secchio.
Almeno sabato domenica e lunedì si sta a casa (e ho già pronto l'uovo).

sabato 4 febbraio 2023

Dottori

Sono uscita dall'impasse e sono andata dalla dottoressa a farmi staccare qualche impegnativa.
In realtà me le sono fatte staccare mentre ero lì per farmi dare qualche giorno di malattia dopo che mi ero alzata un lunedì con la tendinite al piede, ma fa lo stesso.
Sono andata dal neurologo (hello emicrania, my old friend). Erano in tre, due dottoresse e il primario. Mi hanno fatto un sacco di domande e poi mi hanno fatto fare la passeggiata in riga, punte, talloni, occhi chiusi, toccati il naso, stringimi le dita. Quel tipo di cose da neurologi che si vedono anche nei film. Poi il primario ha detto che posso continuare con le medicine che già mi facevo vendere di straforo in farmacia (ci vorrebbe la ricetta, ma in realtà fanno tante storie e poi ti venderebbero pure la nonna). Almeno ora che me l'ha avallata, la mia dottoressa deve staccarla. Ha detto anche che per sicurezza non sarebbe una brutta idea fare una risonanza al cervello, quindi mi sono messa in lista d'attesa col SSN (perché sarò pure ricca secondo l'INPS, ma non è che ho 500+ euro da tirare fuori così sull'unghia).
Ho prenotato l'oculista e il primo posto libero è ad agosto. Credo che chiamerò la clinica dove andavo di solito e mi pagherò la visita.
Ho prenotato l'ortopedico e ci vado tra 10 giorni. Mi preparo a sborsare una non meglio precisata cifra (temo intorno ai 150/200) per i miei nuovi plantari. La schiena ringrazia, il portafoglio meno.
E ultimo, ma non meno importante, ho deciso di andare in terapia per l'ansia (o forse per l'autostima, credo che parta tutto da lì). Siccome fioriscono un sacco di servizi online che promettono di semplificarti la vita matchandoti con lo psicologo migliore per te, ne ho scelto uno che aveva buone recensioni e mi sono iscritta. Ho fatto il questionario, mi hanno matchata con una dottoressa e mercoledì ho il colloquio conoscitivo. Spero vada bene.
In verità non so bene cosa aspettarmi perché credo di essere andata da uno psicologo quando avevo sugli otto anni (non me l'hanno mai presentato come tale, ma col senno di poi non credo che potesse essere altro). Questo tipo si chiamava Silvio e andavamo tutte le settimane da lui a Treviso con la corriera (mia madre odia più di me guidare, e francamente a Treviso non guiderei nemmeno io), poi a volte mi faceva fare delle cose in studio e altre volte mi portava fuori a fare delle passeggiate. Non so neanche bene quale fosse il suo scopo. Credo avesse a che fare col farmi interagire con la gente, ma non saprei di preciso. Dovrei provare a chiedere ai miei. Mh, magari domani chiamo mia madre e glielo chiedo, tanto è domenica e ho i minuti.
Parlando d'altro, sto di nuovo lavorando a Oderzo.
L'avevo detto a Dav quando era l'ora delle convocazioni: "se c'è posto dalla Annamaria io torno là".
Mi chiama la tipa della segreteria, ciao come stai, solite cose, e le dico: "dimmi un po', cos'hai?"
"Allora ho un 31 agosto Parise/Colfrancui..."
"DAMMELO"
"Sei sicura?"
"Sìne, io torno dalla Annamaria"
Poi sono tre giorni qua e tre là, ma ragazzi sono due primarie e non dover andare alle medie è un tale sollievo.