Libri di un certo spessore |
giovedì 28 aprile 2011
Project 52: 8/52
domenica 24 aprile 2011
Easter time
Breve riassunto delle puntate precedenti:
- giovedì avrei dovuto pubblicare la foto del project 52 ma mia madre mi ha messa a riordinare il mio angolo scrivania-libreria perché arrivavano i parenti dalla Svizzera. Della serie, saranno sicuramente molto interessati a vedere dettagliatamente la mia libreria. Ci ho messo dall'una alle tre e mezza e poi dalle nove alle undici (nel frattempo sono dovuta andare a spagnolo, perché all'uni ci si va anche durante la settimana santa perché hanno ristretto tutto). Ovviamente non ho finito, così
- venerdì mi sono alzata alle dieci e ho finito di riordinare. Ho letteralmente spalato polvere via dagli scaffali. Ci ho messo fino a mezzogiorno. Il che non sarebbe niente, se non fosse che poi al pome dovevo andare a riordinare in biblio (la prossima settimana viene la delegazione dei francesi da Saint Alban e dei polacchi da Brzeziny, a vedere la biblio. Di venerdì, durante l'apertura al pubblico. E nessuno del comitato gemellaggio parla polacco, tra l'altro. Cioè.) Alla fine, ok, sono arrivata a casa alle sei e mezza, rintronata, con le mani lesse per via dei guanti di lattice, mi sono seduta al computer e ho fatto giusto in tempo ad accenderlo che sono arrivati i parenti. Che, tra l'altro, si sono fermati dieci minuti di orologio e non hanno neanche guaradato di sfuggita il mio angolo scrivania. Potevo risparmiarmi la faticaccia. Fanculo. Venerdì sera processione. Che male ai piedi.
- sabato pomeriggio sono stata a Marcon a fare sciopping con la Ele. Siamo partite all'una e siamo tornate a casa alle sette. Ho preso 5 magliette, perché dopo aver scartato tutte quelle ignobili (festa dello sport e centro estivo), tutte quelle troppo enormi (festa dello sport e sermig di torino), tutte quelle troppo corte e tutte quelle troppo strette, ero rimasta con sei maglie nell'armadio. Vergognoso. Ah, ho preso anche un paio di orecchini con le pietre verdi e le stelle, che forse non metterò mai ma mi piacevano. (No, dai, qualche volta li metterò per uscire). Sono tornata a casa che non mi sentivo più i piedi e neanche la spalla sinistra (per via della borsa). La sera, come se non fosse abbastanza, due ore di messa. Credevo di morire.
E arriviamo ad oggi. Pasqua. Un'altra ora di messa. C'era perfino Marco, il che identifica la giornata come un festa davvero importante se i suoi sono riusciti a scollarlo dal letto. Io sto aspettando che venga ora di nanna, perché sono ancora a pezzi.
Ah, e credo che martedì chiamerò la parrucchiera per farmi dare un appuntamento perché ho delle doppie punte mostruose e non posso presentarmi coi capelli tutti spelacchiati a due compleanni.
- giovedì avrei dovuto pubblicare la foto del project 52 ma mia madre mi ha messa a riordinare il mio angolo scrivania-libreria perché arrivavano i parenti dalla Svizzera. Della serie, saranno sicuramente molto interessati a vedere dettagliatamente la mia libreria. Ci ho messo dall'una alle tre e mezza e poi dalle nove alle undici (nel frattempo sono dovuta andare a spagnolo, perché all'uni ci si va anche durante la settimana santa perché hanno ristretto tutto). Ovviamente non ho finito, così
- venerdì mi sono alzata alle dieci e ho finito di riordinare. Ho letteralmente spalato polvere via dagli scaffali. Ci ho messo fino a mezzogiorno. Il che non sarebbe niente, se non fosse che poi al pome dovevo andare a riordinare in biblio (la prossima settimana viene la delegazione dei francesi da Saint Alban e dei polacchi da Brzeziny, a vedere la biblio. Di venerdì, durante l'apertura al pubblico. E nessuno del comitato gemellaggio parla polacco, tra l'altro. Cioè.) Alla fine, ok, sono arrivata a casa alle sei e mezza, rintronata, con le mani lesse per via dei guanti di lattice, mi sono seduta al computer e ho fatto giusto in tempo ad accenderlo che sono arrivati i parenti. Che, tra l'altro, si sono fermati dieci minuti di orologio e non hanno neanche guaradato di sfuggita il mio angolo scrivania. Potevo risparmiarmi la faticaccia. Fanculo. Venerdì sera processione. Che male ai piedi.
- sabato pomeriggio sono stata a Marcon a fare sciopping con la Ele. Siamo partite all'una e siamo tornate a casa alle sette. Ho preso 5 magliette, perché dopo aver scartato tutte quelle ignobili (festa dello sport e centro estivo), tutte quelle troppo enormi (festa dello sport e sermig di torino), tutte quelle troppo corte e tutte quelle troppo strette, ero rimasta con sei maglie nell'armadio. Vergognoso. Ah, ho preso anche un paio di orecchini con le pietre verdi e le stelle, che forse non metterò mai ma mi piacevano. (No, dai, qualche volta li metterò per uscire). Sono tornata a casa che non mi sentivo più i piedi e neanche la spalla sinistra (per via della borsa). La sera, come se non fosse abbastanza, due ore di messa. Credevo di morire.
E arriviamo ad oggi. Pasqua. Un'altra ora di messa. C'era perfino Marco, il che identifica la giornata come un festa davvero importante se i suoi sono riusciti a scollarlo dal letto. Io sto aspettando che venga ora di nanna, perché sono ancora a pezzi.
Ah, e credo che martedì chiamerò la parrucchiera per farmi dare un appuntamento perché ho delle doppie punte mostruose e non posso presentarmi coi capelli tutti spelacchiati a due compleanni.
giovedì 14 aprile 2011
mercoledì 13 aprile 2011
Film: Twilight
What if I'm not a superhero?
What if I'm the bad guy?
Ho guardato Twilight qualcosa come cinque volte. Forse sei. L'ultima stasera. Ma la verità è che più lo guardo e più penso che il libro sia migliore...anche se è vero che nel film c'è una quantità minore di paranoie di Bella.
Più lo guardo e più mi rendo conto che Bella ha due denti e un'unica espressione, a metà tra il pesce lesso e e la deficiente col labbro penzolante.
Più lo guardo e più penso che non è solo Jasper che sembra perennemente in agonia, anche Edward non scherza quanto a facce sofferenti.
E poi, per dirla come la Giò, i brodi troppo lunghi non mi piacciono. Tutte quelle scene in cima agli alberi. E tutte quelle occasioni in cui stavano con le facce a tre centimetri senza baciarsi. Sì, lo so che Edward se non stava attento a momenti se la mangiava, però dato che è un fantasy-rosa avrebbero potuto anche darci dentro un attimino di più.
Mi piace la scena della mela, quando sono in mensa. A Bella cade una mela rossa (secondo me, più che caderle la butta per terra apposta, tanto tutti sanno che è imbranata quindi perché non approfittarne?) e Edward la fa rimbalzare sul piede e gli arriva diretta in mano. Praticamente replicano la copertina del libro.
Ecco, odio la scena in cui alla tavola calda c'è nientemeno che Stephenie Meyer. Diciamocela tutta, in tivvù è veramente brutta. La foto nella terza di copertina la fa sembrare molto più bella.
Victoria e James sono insopportabili. Victoria, poi. James almeno muore presto. A Victoria darei fuoco personalmente, potendo. Fortuna che alla fine crepa anche lei.
Rosalie è, se possibile, ancora più insopportabile. Ha perfino la faccia da cattiva.
Alice mi sta simpatica, anche se dal libro non si sarebbe detta così. Voglio dire, la descrizione non mi sebra che collimi esattamente col film.
Adoro Carlisle. Se lo facessero vedere un po' più spesso e avesse meno calce sulla faccia, sarebbe pure meglio. Cioè, scrivete "Peter Facinelli" su gogolo e vedete cosa viene fuori. Altro che la faccia di Carlisle (che comunqe mi piaceva da matti anche nel libro).
Tra l'altro, in questa quinta (o sesta) visione, ho trovato dove si incastra la canzone "Eyes on fire", che non riuscivo assolutamente a farmi venire in mente dove andava.
Mi sa che devo ri-procurarmi New Moon.
martedì 12 aprile 2011
kemmagliette
Sono ancora in coma da domenica mattina. Alzarmi alle 8.15 per andare a fare animazione mi distrugge psicologicamente. Poi ok, mi diverto come una scimmia, però è troppo presto. E svegliarsi e scrivere "giù dalle brande" agli altri. E sentirsi chiedere cosa significa, e ridere di qualcuno che non andrà mai a fare il militare e non saprà mai cosa significa.
Alla fine abbiamo fatto gli scienziati. Ci hanno dato la maglietta. Fuxia, ma anche troppo che ce l'hanno data, mi sa. Dobbiamo anche arrangiarci a stamparla, visto che secondo la Pro Loco stamparne così poche costava un sacco di soldi e loro ti pare se li spendono per noi.
Sabato abbiamo fatto la festa a Marco. Il regalo gli è piaciuto (e sopratutto gli entra), adesso posso anche buttare lo scontrino.
Sabato notte ho finito di sistemare la roba per la Banzai, e oggi pome ho registrato tutti i commenti. GUAI a lei se si sogna di farci cambiare ancora qualcosa. La spiano con un rullo da asfalto.
si parla di:
animazione,
banzai,
cg,
compleanno,
marco,
uni
giovedì 7 aprile 2011
Project 52: 5/52
Qualcuno mi ama. |
mercoledì 6 aprile 2011
Good things come for girls who wait
Oggi Marco si è presentato in biblio con una felpa dello stesso colore di quella che volevamo prendergli. Non l'abbiamo presa, checculo.
Sono due giorni che non faccio altro che dormire. Più dormo e più dormirei, e quando sono sveglia mi viene anche il mal di testa. Se pensa di venirmi la sinusite, tutti i giorni sono buoni a partire da lunedì 11, non prima, grazie.
Oggi pome io e Marco ci siamo stravaccati sui gradini della biblio a prendere il sole, della serie: Vieni fuori? Dai, vieni. Come si fa a dirgli di no? Io mi sono distesa allegramente sul lato della scala, lui stava seduto da testa. Non lo vedevo, mi toccava tenere gli occhi chiusi per via del sole. Gli avrei messo volentieri la testa sulle gambe, perché il marmo della biblio è scomodo, ma figurarsi se mi lasciava fare una cosa del genere. Piuttosto volavo sui sassi.
Domenica ci sono gli scienziati. Mi aspetto una giornata grandiosa, visto che mi devo svegliare prima delle otto. Speriamo che arrivi qualcosa di buono. Io saprei anche cosa.
venerdì 1 aprile 2011
April fools' day
Oggi Trenitalia ci ha fatto un bel pesce: sciopero! Sciopero di TUTTI treni dalle 21 del 31 marzo alle 21 del 1 aprile, con solo due fasce "garantite", dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Sarebbe a dire che in queste due fasce garantivano ben un treno (in tre ore!) per andare e uno per tornare. Conclusione: col cazzo che mi alzo per andare a lezione. Il treno garantito sarebbe arrivato (in teoria) a Venezia alle 9.02, e la lezione inziava alle 8.45 dall'altra parte della città. Sempre che la prof ce la facesse ad arrivare, s'intende. A parte che perdere una lezione della Banzai è come andarci, visto che non si combina mai niente.
In biblio abbiamo piegato una valanga di volantini e stavolta sono riuscita a non tagliarmi le dita con quelle maledette fotocopie del cavolo. Marco e la Ele mi fanno diventare deficiente.
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