mercoledì 22 agosto 2012

Cosa si dice in biblio

In questi giorni di vacanza (o almeno dovrebbero esserlo), la gente in biblio langue. Langue anche la mia voglia di starci, se non fosse che qui si sta con l'aria condizionata a palla, a costo di farmi venire la polmonite.
Siamo saccheggiati, con gli scaffali mezzi vuoti, neanche fossero passati i briganti a depredarci, e la gente viene sempre a chiedere gli stessi libri, vuoi perché sono nelle liste da leggere per la scuola, vuoi perché ne hanno sentito parlare. I primi nella classifica delle richieste (anche degli interprestiti) sono i tre delle cinquanta sfumature, che se fosse per me andrebbero dritti al macero, e dovreste ben sapere quanto mi piange il cuore a buttare via un libro. Pensate che quelle schifezze hanno venduto più di Harry Potter (qui). Cioè, al macero ci sono andati i cervelli. E non lo dico perché mi va di saccagnare in libro che ha fatto tanto scalpore, vi confermo che è una schifezza perché mi sono abbassata a leggerlo. Certo, in pdf e a spezzoni, che tanto non mi sono persa niente perché non c'è niente di abbastanza culturale da giustificare almeno in parte la vendita di cotante nefandezze.
Al secondo posto c'è quello di Gramellini, Fai bei sogni, che io spero vivamente non sia come il primo (L'ultima riga delle favole), che per scriverlo non so cosa si sia fumato.
Al terzo posto non saprei, non ci arriviamo mai.
E io intanto sto per mettermi a leggere Pinocchio, che in ventidue anni non l'ho mai aperto.

1 commento:

  1. Pinocchio?
    Sei a corto di horror allora :D

    La serie delle sfumature è la dimostrazione che stuzzicare la mente puritana del mondo angloamericano funziona sempre. Ma deve essere fatto al punto giusto, infatti è un S&M molto, molto soft, che quasi non si classifica come tale.

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