Il
mio gruppo di corso di servizio civile è un po’ una classe. Siamo 23, e
francamente mi pare di essere tornata a scuola. Il numero di persone è
adeguato, e anche l’orario assurdo a cui mi tocca alzarmi la mattina lo è.
Ovviamente,
in ogni classe che si rispetti ci sono certi soggetti, tipo quello che rompe le
scatole. Quello non manca mai. La cosa più assurda è che l’avevo individuato
subito il primo giorno, quando eravamo tutti cento nella stessa stanza. Non sapevo
che saremo stati nella stessa classe, ma che era un rompiballe l’ho saputo
subito. Ho l’impressione di avere un certo occhio per determinati tipi di
persone.
Io
socializzo il minimo sindacale, anche se quando parto a parlare di qualcosa è
anche possibile che io faccia dei gran discorsi che non si adattano al “minimo
sindacale”, ma è così. Diciamo che difficilmente sono io a voler fare amicizia.
Non è che mi interessi più di tanto, quando ho il mio amico computer. Comunque ho
scoperto che a gran parte degli altri 22 piace essere fotografati, per cui
giovedì ho portato la macchina fotografica e ho scattato un po’. Ho ricevuto
una gran quantità di pollici su Face e un sacco di complimenti del tipo “bella
macchina” e “belle foto”, nonché domande assortite sul “ti piace fotografare,
quanto costa la macchina, hai fatto dei corsi”.
Quindi
dopotutto ok, attenzioni e spolliciamenti danno soddisfazione. Lunedì socializzerò
un altro po’.
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