Ho dei momenti di sconforto in cui penso che tra una prova e l'altra e tra un colloquio e l'altro alla fine resterò disoccupata pure a Jesolo, sebbene in stagione assumano cani e porci.
Domenica vado a fare una prova in un altro bar, e mi ha appena chiamata una tipa per farmi fare una prova anche al suo ristorante (che sarebbe più vicino del bar ma che su maps ha 2,7/5 e la cosa non è che ispiri molto, anche se dopotutto io devo solo portare in giro i piatti e non cucinarli).
Ho parlato anche con altra gente ed è tutto un "ci sentiamo" e "casomai ti faccio provare" ma io francamente ho bisogno di certezze, e pur capendo che loro non possono assumere il primo che passa così a scatola chiusa, avere cinque o sei proposte pendenti per me equivale a non averne nemmeno una. Sarò tranquilla quando avrò un contratto (se mai ce l'avrò).
venerdì 27 aprile 2018
giovedì 12 aprile 2018
Cheesecake alla nutella
Sono in una casa in cui non c'è il forno, il frullatore, pentole decenti e piatti in quantità sufficiente per non doverli lavare due volte al giorno, in cui non c'è una terrina per fare i dolci, una bilancia per pesare gli ingredienti e men che meno qualcosa per montare le uova e neanche a parlare di uno stampo.
Nonostante tutta questa povertà (lo stampo e il frullino per montare me li sono portati), ieri ho fatto uscire dal cilindro una cheesecake alla nutella che non so neanche bene come faccia a stare su ma Davide ha fatto il bis e il tris quindi buona è buona.Se vi interessa vi lascio la ricetta (vi avverto, è una bomba).
Ingredienti
Per la base:
230g biscotti (io di solito uso i novellini, ma vanno bene anche i digestive o gli oro Saiwa o quello che vi pare mi sa)
80g burro
Per la crema:
400g nutella
350g formaggio spalmabile
250ml panna liquida
Procedimento
Sbriciolate i biscotti (meglio col frullatore) e sciogliete il burro, poi mescolate burro e biscotti e compattateli nel fondo di uno stampo a cerchio apribile. Batteteli bene con un cucchiaio o con le mani e mettete in frigo circa mezzora a far solidificare il burro.
Montate la panna. In un'altra ciotola mescolate bene la nutella col formaggio spalmabile, poi aggiungete la panna. Mescolate a mano sempre nella stessa direzione per non farla smontare.
Prendete la base dal frigo e versateci sopra la crema livellandola con un cucchiaio (o con la spatola che ho lasciato a casa).
Rimettete in frigo il dolce completo per almeno due o tre ore finché non si è solidificato bene.
Mangiate.
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martedì 10 aprile 2018
Non rovesciare
Domenica sono stata a lavorare. Che insomma, alla fine non è questa grande notizia, visto che la proprietaria mi aveva chiamata dicendo "ti faccio fare una prova", però mi ha pure detto che ci risentiamo in settimana, quindi può darsi che intanto due tre weekend mi vengano fuori.
La parte più importante di tutta la faccenda, comunque, è che non ho rovesciato niente. Non dovrei cantare vittoria così presto visto che può sempre capitare, ma portare già il primo giorno con una mano un vassoio con sopra due bicchieri di caffè shakerato (che sono tipo quelli del martini, vedete su Google se non ne avete idea) pieni fino all'orlo e nell'altra mano una coppa di gelato grossa come me e arrivare fino al tavolo con tutto intero (camminando sulle uova per tutto il tragitto ma comunque) è una gran cosa, o almeno così mi hanno detto i colleghi. Magari stavano solo cercando di rassicurarmi, chi lo sa.
Il tipo che fa la mattina èun figo molto gentile e mi ha insegnato a fare il caffè e a montare il latte (non ce la posso fare) e qualche altra cosa mentre c'era calma, e poi abbiamo passato mezz'ora con me che giuravo di avere 28 anni e lui che non ci credeva. Ormai non mi stupisco più, finisce sempre così.
La ragazza che è arrivata al pomeriggio invece è una abbastanza schietta e penso che lavori lì da un bel pezzo perché conosce i clienti e non si fa neanche troppi problemi a dire le cose.
Il posto non è male.
Io devo imparare un casino di cose e Dio sa se ce la farò.
La parte più importante di tutta la faccenda, comunque, è che non ho rovesciato niente. Non dovrei cantare vittoria così presto visto che può sempre capitare, ma portare già il primo giorno con una mano un vassoio con sopra due bicchieri di caffè shakerato (che sono tipo quelli del martini, vedete su Google se non ne avete idea) pieni fino all'orlo e nell'altra mano una coppa di gelato grossa come me e arrivare fino al tavolo con tutto intero (camminando sulle uova per tutto il tragitto ma comunque) è una gran cosa, o almeno così mi hanno detto i colleghi. Magari stavano solo cercando di rassicurarmi, chi lo sa.
Il tipo che fa la mattina è
La ragazza che è arrivata al pomeriggio invece è una abbastanza schietta e penso che lavori lì da un bel pezzo perché conosce i clienti e non si fa neanche troppi problemi a dire le cose.
Il posto non è male.
Io devo imparare un casino di cose e Dio sa se ce la farò.
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sabato 7 aprile 2018
Attesa (e libri)
Sto ancora aspettando.
Sto aspettando che qualcuno mi faccia lavorare, che escano le graduatorie ata, che Davide torni a casa per pranzo (per questo manca almeno un'altra ora e mezza).
Si direbbe che ormai dovrei essere brava ad aspettare, visto che è quello che faccio maggiormente di questi tempi, ma in realtà inizio ad annoiarmi e a diventare nervosa e a chiedermi cosa ho sbagliato di preciso nella mia vita per far sì che vada tutto così a caso (per essere precisi, che non vada).
La prossima volta che qualcuno mi chiede cosa faccio nella vita, dirò ASPETTO. Che dopotutto è la verità.
In realtà volevo parlarvi di un libro che ho appena finito di leggere, che si intitola Uno di noi sta mentendo, scritto da Karen McManus. Non è una vera recensione perché non ho voglia di scriverla e perché non so neanche bene cosa scrivere senza stare a spoilerarvi mezza roba, ma sappiate che la copertina non è niente di che e probabilmente, fosse stato solo per quella, non l'avrei neanche scaricato. Anzi, pensandoci, non so neanche come mai l'ho scaricato.
Comunque, è una specie di giallo, e volendo essere pedante direi una specie di enigma della camera chiusa, dato che ci sono cinque ragazzi in punizione nella stessa stanza e uno di loro muore all'improvviso e gli altri giurano tutti di non essere stati loro ad ammazzarlo. Credo sia il primo libro di quest'anno a cui do cinque stelle, magari non completamente meritate, magari erano quattro e mezza, ma tra un'attesa e l'altra è andato via liscio ed è scritto bene e se vi avanza un po' di tempo trovatelo e leggetelo perché non è niente male.
Sto aspettando che qualcuno mi faccia lavorare, che escano le graduatorie ata, che Davide torni a casa per pranzo (per questo manca almeno un'altra ora e mezza).
Si direbbe che ormai dovrei essere brava ad aspettare, visto che è quello che faccio maggiormente di questi tempi, ma in realtà inizio ad annoiarmi e a diventare nervosa e a chiedermi cosa ho sbagliato di preciso nella mia vita per far sì che vada tutto così a caso (per essere precisi, che non vada).
La prossima volta che qualcuno mi chiede cosa faccio nella vita, dirò ASPETTO. Che dopotutto è la verità.
In realtà volevo parlarvi di un libro che ho appena finito di leggere, che si intitola Uno di noi sta mentendo, scritto da Karen McManus. Non è una vera recensione perché non ho voglia di scriverla e perché non so neanche bene cosa scrivere senza stare a spoilerarvi mezza roba, ma sappiate che la copertina non è niente di che e probabilmente, fosse stato solo per quella, non l'avrei neanche scaricato. Anzi, pensandoci, non so neanche come mai l'ho scaricato.
Comunque, è una specie di giallo, e volendo essere pedante direi una specie di enigma della camera chiusa, dato che ci sono cinque ragazzi in punizione nella stessa stanza e uno di loro muore all'improvviso e gli altri giurano tutti di non essere stati loro ad ammazzarlo. Credo sia il primo libro di quest'anno a cui do cinque stelle, magari non completamente meritate, magari erano quattro e mezza, ma tra un'attesa e l'altra è andato via liscio ed è scritto bene e se vi avanza un po' di tempo trovatelo e leggetelo perché non è niente male.
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