A casa dei miei dormivo sul pavimento.
Non nel senso che eravamo così pezzenti da non avere un letto, ma perché avevo caldo e caldo e ancora caldo. Nel letto mi pareva di andare a fuoco, nonostante la finestra aperta e tutto, quindi mi mettevo sul pavimento.
Non nel senso che eravamo così pezzenti da non avere un letto, ma perché avevo caldo e caldo e ancora caldo. Nel letto mi pareva di andare a fuoco, nonostante la finestra aperta e tutto, quindi mi mettevo sul pavimento.
A casa dei miei non c'è il condizionatore, e io sinceramente mi chiedo come facevamo. Mia madre non fa testo, perché lei non ha caldo neanche sotto al sole (penso che abbia dei geni di lucertola) ma io e mio padre siamo quel tipo di persone che con un grado in più già le vedi con la faccia viola e affaticate che cercano un filo d'aria davanti al quale piazzarsi.
L'anno scorso nella casa vecchia siamo arrivati ad avere 32 gradi. Però era agosto.
Quest'anno, quassù al secondo piano, abbiamo già tranquillamente 29 gradi abbondanti, ed è appena giugno. Raga è appena iniziata l'estate e io già non ne posso più. La vera anticamera dell'inferno è l'estate in pianura padana, con l'umidità che praticamente non respiri aria ma acqua.
Qua si dorme nel letto, ma col ventilatore puntato. Che non fa il miracolo, ma piuttosto di niente ci si accontenta (per ora, poi cercheremo di mettere il condizionatore, dato che Dav suda pure le unghie dei piedi anche a stare fermo).
Ogni estate non faccio che dire "l'anno scorso non faceva così caldo" e sono sempre più sicura che non sia una lamentela ma una constatazione.
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