IL MIO VALORE NON DIPENDE DA UN NUMERO SULLA BILANCIA
Se vi sembra di avere un déjà-vu è perché lo avete davvero. Non è la prima volta che inizio un post con questa frase, e probabilmente non sarà neanche l'ultima.
Se vi sembra di avere un déjà-vu è perché lo avete davvero. Non è la prima volta che inizio un post con questa frase, e probabilmente non sarà neanche l'ultima.
Mi viene da ridere, se non fosse che non c'è niente di divertente, perché nell'altro post dicevo che speravo di arrivare a 56 per giugno, cosa vuoi che siano tre chili scarsi. Sono fattibili. Morale della favola, invece che perderli, i tre chili li ho messi.
Stamattina pesavo 62,2 kg e non so neanche come ho fatto a non lanciare la bilancia dalla terrazza e non farmi venire un breakdown. Probabilmente è che non avevo tempo perché dovevo andare al lavoro.
In terapia stiamo parlando un bel po' di questa faccenda, d'altronde non dico che sia alla base di tutto, ma sicuramente fa la sua buona parte. Stefania ha detto che ho due scelte (e lei ovviamente non parteggia per nessuna delle due perché gli psicoterapeuti non si sbilanciano mai. Ti serve un consiglio? Cazzi tuoi ci devi arrivare) e sono 1. si fa un lavoro per accettarmi così come sono oppure 2. si fa un lavoro per arrivare dove voglio arrivare.
La cosa assurda è che io vorrei fare entrambi, nel senso che vorrei accettare me stessa per come sono, in modo che ogni volta non devo avere un breakdown, ma vorrei ovviamente perdere sti cazzo di chili perché so che lo posso fare, so che l'ho già fatto, so che mi fanno meno male la schiena e le ginocchia e i piedi e anche perché certi vestiti se sei un sacco di patate ti stanno male e non c'è niente da fare.
Sì, sto parlando di vestiti.
Non c'è niente da fare, continuano a stare ai primi posti tra i miei motivi.
L'altra settimana all'ultimo giorno di scuola abbiamo fatto un po' di festa e sono venuti i genitori (nonni, zii, fratelli e parenti tutti ovviamente) a vedere la mostra/recita dei bambini. Tutto molto bello, ma non è questo che vi voglio raccontare. A un certo punto, tra la ressa di gente che cercava di entrare nella stanza (che era palesemente piccola, ma quella è) ho visto questa tipa. Non so neanche se poteva essere una madre o una sorella, non ho idea di quanti anni potesse avere (20 come 40 probabilmente) e mi sono trovata per un attimo (o anche due) a fissarla in modo maleducato perché aveva un paio di pantaloni neri con vita ad altezza Fantozzi e una canottiera bianca infilata dentro (o forse dipinta addosso). La circonferenza della sua vita era credo la stessa della mia coscia (meno di 60 cm perché mi sono misurata l'altro giorno). Era anche abbastanza alta. Ho stimato in quel momento che non potesse pesare più di 40 chili vestita.
L'ho invidiata.
Mi vergogno (solo un po') a dirlo, ma l'ho invidiata tantissimo. Al netto che un corpo così ha probabilmente tanti problemi quanto un corpo sovrappeso/obeso, l'unica cosa che ho pensato è stata tipo "omg questa può portare la taglia 10 anni anche se ne ha (boh) 35". Io non portavo la taglia 10 anni neanche quando avevo 10 anni tipo.
Tra l'altro la settimana scorsa mi sono comprata una gonna (su *coff* Shein perché costava *coff* tipo 8 euro) e mi pare che mi stia quasi bene. Spero di mettermela perché me la merito. A volte quando dico che mi merito di mettere un qualsiasi vestito mi pare di essere ai tempi in cui stavo con lo Scemo, che credeva mi vestissi per lui. No bello mio, tu non hai capito niente, io mi vesto per me. Le ragazze (e anche i ragazzi, tutti) dovrebbero vestirsi per sé stesse, non per il primo deficiente che passa.
Comunque stiamo divagando.
Siccome siamo sempre al punto in cui mi devo liberare di quel 6, l'altro giorno ho avuto un'idea stramba. Instagram mi ha proposto (totalmente a caso) una serie di reel di ciccioni che saltano la corda, e diciamo che alcuni saltano anche a livelli decenti, per essere grassi. Comunque questi tipi dicono che saltare la corda li ha fatti dimagrire, che la loro mobilità è migliorata e altre cose del genere. Mi sono detta: senti kat, di corde nei hai due. Da piccola sapevi saltare, fare anche l'incrociato e il salto girando la corda all'indietro (con un po' di fortuna) quindi boh che cazzo ti costa. Prova. Sei una polenta, ma prova.
Ho provato. Primo tentativo: tre salti e poi mi sono incastrata.
Inciampo di continuo perché la coordinazione non fa parte di me.
Mi dimentico di respirare perché se conto i salti non riesco a fare due cose in contemporanea.
La ginnastica mi fa schifo in generale (e lo sapete).
Però sto perseverando, e in 5 giorni sono già arrivata a 37 salti senza piantarmi. Non resisto molto di più in realtà perché poi iniziano a farmi male le gambe e non ho più aria perciò devo fermarmi a rifiatare un attimo, ma sto perseverando. Non so se alla fine della fiera servirà a qualcosa. Non diventerò come i pugili che fanno diecimila salti senza neanche alzarsi da terra, ma pensare che sto facendo qualcosa è un po' tipo placebo.
Stefania dice che è una buona idea, per ora. Dice anche che poi ci dovrei mettere un po' di altri esercizi (ha capito che in palestra non ci andrò mai, ma dice che magari i video di Youtube vanno meglio che niente) e che se mi fa sentire più sicura posso anche conteggiare le calorie sull'app (perché io so che se non lo faccio, prima di cena spuntinando qua e là mi sono già mangiata 500 calorie gratis e fanculo il deficit).
Questo (come molti degli altri sul peso in realtà) è più che altro un post per me, ma se lo leggete e avete qualcosa di gentile da dire potete accomodarvi.