Capita che racconto a mia madre cose che dico o che faccio con i miei amici. Anche se lei non può capire, e in genere, sono cose che fanno ridere, perché quelle serie col cavolo che gliele racconto. Le più memorabili sono le cretinate che dico con Marco in biblio, ma di quelle ne racconto il meno possibile, perché poi dice che parlo solo di lui. E grazie al cavolo, se ci siamo solo noi due con chi dovrei parlare, coi muri? Coi libri?
Capita che i miei mi trascinino a fare compere perché con una spesa di 40 euro c'era lo sconto del 30%, e succede così che torno a casa con un pigiama rosa e un paio di calzini antiscivolo a righe rosa, perché pare che nemmeno da grandi le femmine possano vestirsi di un altro colore. E io odio il rosa con tutta me stessa.
Capita che al telegiornale non si parli d'altro che delle tasse sulla benzina e sulla casa e su tutte quelle cazzo di manovre del nuovo governo del signor Mari o Monti (sì, l'ho scritto staccato apposta), che a quanto pareva doveva fare il miracolo. Anzi, a sentire loro bastava solo buttare fuori Berlusconi per compiere già il miracolo economico. Sono vomitevoli.
Capita che la biblio sia chiusa fino al 9 gennaio e io a casa mi annoio come non mai, almeno finché era aperta non importa se non c'era nessuno, stavo a spettegolare con Marco e a fargli i grattini mentre fa le fusa come un gatto grasso (mia madre è convinta che prima o gli salterò addosso, o qualcosa del genere).
Capita che sto rileggendo Harry Potter perché non ho assolutamente nient'altro da leggere e anche ponendo che la biblio di Ponte sia aperta (che non ne sono sicura) non ho voglia di andare fin là a cercar qualcosa. Sono anche fortunata ad essermi procurata il 6 e il 7 di carta, che l'ultima volta ho dovuto leggerli in ebook. Di una scomodità che non avete idea.
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