Bene, stanno per iniziare sti benedetti centri estivi. Io butto un po' sul panico, ma probabilmente è solo che non si sa mai cosa può succedere, anche dopo anni che lo fai.
La storia di quest’anno dice più o meno: Mondez (il cattivo della situazione) ha rubato i colori di Belpaese, e gli gnomi che ci abitano chiedono aiuto a una bambina chiamata Fata (Fuoco Acqua Terra Aria) per recuperare i quattro pezzi del talismano che contiene l’essenza vitale dei quattro elementi. Una volta recuperati i pezzi, si rimettono insieme e Belpaese torna a colori. Fine del mese e tutti a casa.
Abbiamo ovviamente fatto le riunioni del caso e tutto, e insomma è finita che ognuno di noi tiene un laboratorio (come ogni anno) e io tengo arte (come al solito, ormai mi si è appiccicato addosso) e non so com’è stato che mi è venuto in mente di proporre la realizzazione di un mega-libro popup con la storia di Fata e di sti quattro elementi. Quando l’ho detto alla Gloria, che è la nuova coordinatrice, praticamente stava per prostrarsi ai miei piedi. Ha detto che era un’idea grandiosa e che wow, questa sì che era una cosa originale, e quando le ho detto che magari ogni pagina si potrebbe fare lo sfondo con una diversa tecnica (io ho buttato là mosaico col cartoncino, puntinismo coi pennarelli, graffiti con i pastelli a cera) praticamente stava per farmi santa subito. E dire che mi pareva un’idea un po’ banale. Cioè, è un libro. Mica faccio su l’Empire State Building coi fiammiferi. Evidentemente non è molto che fa centro estivo, lei.
In ogni caso, domani sera alle ore otto (no comment) dobbiamo andare a sciropparci l’ultima delle conferenze-corsi su come trattare i bambini e come risolvere le situazioni critiche (quelle in cui ci vorrebbe un bel calcio nel didietro sia al bambino che a sua madre, ma non si può fare) e c’è una delle animatrici che sta studiando psicologia quindi è tutta roba che ha già fatto, e ci ha detto: “bene, quale manuale porto per confutare tutte le stupidaggini che ci racconterà?”. Mi sa che ci sarà da ridere.
Lunedì mattina, ore otto, scattanti ai blocchi di partenza. (Io sarò ancora in coma profondo, e la notte so già che non dormirò più di cinque ore, che non sono assolutamente sufficienti).
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