giovedì 7 ottobre 2010

Tazza

Domenica avevo buttato per terra (per sbaglio, ovviamente) la mia tazza preferità (nonché l'unica, a dire il vero). Tre pezzi e due schegge. L'ho riattaccata con l'attak (incollandomi anche le dita nel frattempo) ma ovviamente non posso più berci dentro. Non è che spande, ma mia madre non si fida, sai mai che il te a temperature da fusione nucleare non fonda anche la colla.
Quindi oggi pomeriggio sono stata a fare un po' di spesa coi miei, e in cima alla lista, subito dopo al dentifricio per i miei poveri denti sensibili (se a vent'anni non sono padrona di bere acqua fredda dopo la pastasciutta calda, a ottanta che faccio?) c'era scritto "tazza" a caratteri cubitali. L'ho trovata, zuzu (su emmessenne "zuzu" è la faccina seria che annuisce). E di che colore, indovinate? Esatto, arancione! Ho una malsana passione per quel colore. Tra l'altro, ha anche le scritte stronze, alla Anita Blake. Ero convinta che tazze del genere esistessero solo nei libri. Oppure, solo in America.
Domani la provo.

2 commenti:

  1. Già ti vedo, o maestra, a scrivere paccìe, cattiverie e progetti per la conquista del mondo mentre sorseggi il tè dalla tua meravigliosa nuova tazza intonata alla sua malvagità!

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  2. Se la mia malvagità è arancione, non è poi così malvagia...uhm (cit.) l'arancione ci sta col nero-abisso, vero? xD
    Cosa facciamo stasera, Prof?
    Quello che facciamo tutte le sere, Mignola. Tentare di conquistare il mondo!
    /sevillaugh

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