venerdì 7 ottobre 2011

Super Mario (è quello che ci vorrebbe)

Domani riapriamo il centro giovani. Siete autorizzati a sganasciarvi, dal momento che anche noi ridiamo per non piangere, facciamo buon viso a cattivo gioco e cose del genere. La verità è che quelli del comune ci promettono cose che non hanno intenzione di darci (tipo la nuova stanza, che comunque ha come minimo quattro dita di muffa e le tende che cadono a pezzi) e che noi le proviamo tutte per attirare gente, ma se questi sono i presupposti, per forza che non viene nessuno.
Intanto, per distrarmi, sto giocando a Super Mario, come quando avevo sette anni e giocavo col Game Boy di mia cugina (ovviamente in bianco e nero) che era da mia nonna a studiare per la maturità. Solo che una volta riuscivo a completare i livelli, adesso sono in crisi. Forse è la versione nuova che è troppo tecnologica. Fatto sta che sono già morta definitivamente almeno tre volte (quattro vite per tre volte uguale dodici).

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