Alla fine, oggi mi sono ritirata dall’uni, credo sia una delle scelte migliori che ho fatto nella mia vita (lo so che suona stupido, ma davvero continuare era fuori discussione).
Ho pagato la modica cifra di euro 8,10 per andata e ritorno San Donà – Venezia, il che già mi urta perché sono un sacco di soldi e poi perché all’andata c’era l’aria talmente condizionata che se non mi sono presa la morte in treno non la prendo più. Al ritorno, per pareggiare i conti, l’impianto era rotto in tutto il treno, tranne che nel primo vagone (quello con la cabina di guida, tanto per capirci), e non è ci si potesse ammassare tutti lì. Poi per fortuna è passato il capotreno a sbloccarci i finestrini, almeno quello.
In segreteria tutto ok, quasi non ci credevo che non avessero da lamentarsi.
Solo fuori dal cancello di Ca’Foscari ho trvato il solito rompicoglioni della lotta comunista che mi ha invitato a un po’ di incontri non so neanche su cosa, e siccome ero troppo di buon umore gli ho anche lasciato il numero, anche se per un momento ho meditato di sbagliare l’ultima cifra. Tanto, se per caso mi chiamano, farò finta di niente.
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