Se questo fosse un telefilm americano, adesso uscirei dalla mia stanza calandomi dall’albero (che guarda caso ha i rami fin dentro alla finestra) ed entrerei in quella del mio migliore amico, che ovviamente abita nella casa accanto, come niente fosse, magari scalando il supporto per la glicine o qualcosa del genere.
Ma questo non è un telefilm americano, io ho l’inferriata alle finestre e il mio migliore amico non abita più a cinquanta metri da me (e anche quando ci abitava, dovevo comunque entrare dalla porta d’ingresso, e magari anche salutare i suoi). Questo per dire che cresciamo pensando che sia tutto così facile, e invece il mondo ti frega. E che non sempre c’è qualcuno disposto a stare ad ascoltarti alle tre di notte come se niente fosse, anzi, che a volte nessuno vuole ascoltarti, neanche se l’orario è più decente.
Avrei proprio bisogno di un abbraccio, ma incredibilmente forte, da non farmi respirare, da sentire che c’è qualcuno che mi vuole bene e mi tiene al caldo, che qua i giorni si fanno sempre più bui e freddi. Se questo fosse un telefilm americano, potrei mettermi ad abbracciare una persona a caso per strada, e poi potrebbe addirittura succedere che diventasse il mio ragazzo. Ogni tanto sarebbe figo vivere in un telefilm.
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