mercoledì 9 maggio 2012

Recensioni: Jack Frusciante è uscito dal gruppo

Attenzione: anticipazioni sulla trama.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo è il primo romanzo di Enrico Brizzi. Pubblicato per la prima volta nel 1994 quando l’autore aveva vent’anni, è ambientato nel 1992. Non è mai detto esplicitamente, ma ci sono degli indizi che a questa quarta lettura mi hanno fatto identificare l’anno. Si parla della morte di Paolo Borsellino, senza farne il nome (l’alternativa sarebbe stata Giovanni Falcone, ma lui è morto a luglio, quindi troppo avanti), si parla degli europei di calcio vinti dalla Danimarca. Ma a dire il vero l’anno preciso non è importante ai fini della storia. Infatti, come ho detto, ho identificato l’anno solo alla quarta rilettura. Le altre volte ero troppo presa dallo stile tutto strano e dalla storia di Alex e Aidi.
La prima volta avevo quattordici anni e Alex era uno dei ragazzi grandi che si vedevano fuori da scuola, che si fanno belli agli occhi dei piccoli, con le ragazze e gli amici, che tu di prima te li potevi sognare.
La seconda volta avevo diciotto anni, e Alex aveva poco meno della mia età, all’inizio della storia lui e Aidi non fanno trentatré anni e mezzo in due, e apparteneva al passato, era uno dei ragazzi più piccoli che si vedevano fuori da scuola, che andavano in marina e tutto il resto, che tu in quinta te lo sognavi, perché bisognava studiare per la maturità.
Adesso Alex è l’immortale, lui e Aidi saranno per sempre nella mia testa i ragazzi che avrei voluto conoscere, quelli che quando io avevo tre anni loro ne avevano diciassette, quelli che nemmeno il Grande Volo per l’America li avrebbe separati.
Mi prenderete per cretina, ma stanotte quando ho chiuso l’ultima pagina, che sapevo benissimo come andava a finire, che non c’era niente di diverso dalle altre volte, stava venendo da piangere anche a me, ma non era per il fatto che correvo in bici come il vento.
La mia prof di italiano dei biennio ce l'aveva dato da leggere per le vacanze della prima superiore, insieme a una lista di altri ventinove libri (tre a scelta) e a volte mi chiedo ancora cosa mi ha spinto a prenderlo dallo scaffale. Per fortuna che l'ho fatto, però.
E l'ho letto con la mappa di Bologna aperta sul cellulare, in cerca di via Codivilla e porta San Mamolo, a vedere la strada che faceva Alex in bicicletta, come un Girardengo appena un po' più basso e rock.

1 commento:

  1. questa recensione mi ha regalato un sorriso per iniziare la giornata :)
    grazie.

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