sabato 19 ottobre 2013

Ma chi ti ha dato la patente?

Io odio guidare, e voi lo sapete perché ve ne ho parlato, ma adesso che mi tocca farmi Salga-San Donà e ritorno quattro volte alla settimana, odio più che altro come guidano gli altri.
Io sarò anche imbranata e insicura, ma per girare metto la freccia, e quando il semaforo è rosso tengo il piede sul freno così quello che arriva dietro sa che sono ferma (che è esattamente come si dovrebbe essere). Un sacco della gente che trovo sulla mia strada, invece, per prima cosa parla al telefono. Credo di non sbagliare di molto a ipotizzare che quasi la metà delle macchine sia guidata da gente che telefona (col telefono all’orecchio, intendo). Poi, in virtù del fatto che hanno una mano impegnata e pensano a qualcos’altro, fanno delle pericolose invasioni della corsia opposta che durano pochi secondi, ma che se sei su una strada stretta pensi che finirai giù per il fosso (l’alternativa sarebbe fare un frontale col telefonista). A volte penso che, se prendessero in pieno un platano, gli starebbe solo bene (sono malvagia, sì).
Non parliamo neanche di quelli che girano senza freccia, come se chi sta dietro potesse leggergli nel pensiero, o di quelli che, dovendo girare a destra, prendono l’onda passando per il centro della strada, come se avessero in mano un camion-rimorchio.
L’altro giorno, avrei potuto comodamente portare via il cofano a uno che usciva da una laterale con lo stop. Aveva metà macchina oltre la linea. Poi, mi sono accorta che era una macchina della scuola guida. Il mio istruttore mi avrebbe fatto fare retromarcia di tre metri, a costo di sbattere addosso a quelli dietro. Dopo questo, mi è tutto molto più chiaro sul perché guidano così. 

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