La piramide rossa (The Kane Chronicles - The red
pyramid) è il primo volume della serie Kane Chronicles di Rick Riordan, già
autore della serie Percy
Jackson e gli dei dell'Olimpo.
Attenzione: anticipazioni sulla trama.
Carter e Sadie Kane, fratello e
sorella, sono i figli del famoso egittologi Julius Kane. Dalla morte della loro
madre, Carter gira il mondo con suo padre mentre Sadie è rimasta a Londra con i
nonni. Carter e il padre possono vederla solo due volte all'anno, ed è in una
di queste, la vigilia di Natale, che inizia la nostra storia. Julius porta
Carter e Sadie al British Museum per quella che sembra una visita speciale al
reparto egizio e che si trasformerà nella fonte dei loro guai. Il padre,
infatti, con un incantesimo, fa esplodere la Stele di Rosetta e libera cinque
dei dell'antico Egitto. Lo spirito di Osiride entra nel corpo di Julius, e Set,
il fratello cattivo, ripete la storia mitologica e lo seppellisce in un
sarcofago dentro al pavimento, per non essere ostacolato nei suoi malvagi
piani. Nel frattempo, richiamati dall'esplosione di potere e dalla liberazione
degli dei, arrivano i maghi della Casa della Vita a cercare di catturare, se
non Julius, ormai sepolto, almeno i figli. I due, però, vengono salvati dallo
zio Amos, fratello del padre, che li porta in salvo nella sua casa di Brooklyn
e spiega loro ciò che è successo, con la cruciale rivelazione che anche Carter
e Sadie sono maghi, che discendono da ben due linee di faraoni e che quindi
sono molto potenti. Si scopre anche che, gli spiriti di Iside e Horus sono
entrati nel corpo di Sadie e Carter e che ora li possono aiutare a fare le
magie.
La quiete casalinga però dura poco, e
Carter e Sadie vengono portati nel Primo Nomo, il quartier generale dei maghi
della Casa della Vita. Iskandar, il Primo Lettore, vuole addestrarli, ma muore
subito dopo, e il suo successore, Desjardins, intende farli uccidere. Carter e
Sadie allora scappano, aiutati da Ziah e dalla dea-gatta Bast, e iniziano la
loro ricerca di Set per fermare i suoi loschi piani...
Avevo apprezzato Rick Riordan già ai
tempi di Percy Jackson, pur riconoscendo che ho probabilmente una decina d'anni
di troppo per poter davvero considerare meravigliosi i suoi libri. Il fatto è
che scrive in modo così scorrevole e coinvolgente che vuoi sapere a tutti i costi cosa
succede dopo, e vai avanti a leggere anche se è notte fonda e sai che il giorno
dopo ti devi alzare (a parte che io, personalmente, certe mattine mi alzo
pensando se al pomeriggio posso permettermi di tornare a dormire, il che la
dice lunga). Non è un libro piatto, di quelli che a pagina tredici sai già per
filo e per segno come continuerà fino a pagina duecentosette, e a pagina
duecentootto scopri il finale con trecento pagine di anticipo. L'unica cosa che
hanno sbagliato gli stampatori della Mondadori è stata di mettere proprio quella frase in quarta di
copertina. Quella è stata davvero uno spoilerone, ma grazie a Dio io in genere
non leggo le quarte di copertina prima di iniziare il libro.
L'unico piccolo problema, che forse a un quattordicenne non darebbe particolarmente fastidio, è che sinceramente Carter Kane e Percy Jackson potrebbero anche essere la stessa persona. Parlano nello stesso modo, ridono delle stesse cose, usano le stesse frasi. Solo che Carter sta a Brooklyn, e Percy a Manhattan. A Manhattan c'è un altro tipo di magia, come ha detto lo zio Amos.
L'unico piccolo problema, che forse a un quattordicenne non darebbe particolarmente fastidio, è che sinceramente Carter Kane e Percy Jackson potrebbero anche essere la stessa persona. Parlano nello stesso modo, ridono delle stesse cose, usano le stesse frasi. Solo che Carter sta a Brooklyn, e Percy a Manhattan. A Manhattan c'è un altro tipo di magia, come ha detto lo zio Amos.
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