giovedì 18 giugno 2020

Abbasso la ciccia/12

Allego prova fotografica dei progressi perché, considerato che mi mangerei il frigo tutto intero, non ci credo neanche io.
In ogni caso, la strada è ancora tutta in salita e mi immagino che dovrò andare avanti tutta la vita a fare i conti delle calorie che mangio perché basta distrarsi un attimo per buttare tutto nel cesso di nuovo.
A volte penso che dovrei andare a farmi vedere perché faccio come i ciccioni del dottor Nowzaradan che mangiano per compensazione (non ai loro livelli ovviamente) perché abbuffarsi li fa sentire felici e dimenticare i loro problemi. La cosa che mi chiedo è cosa dovrei compensare, visto che non mi viene in mente nessun trauma da dover processare.

lunedì 20 aprile 2020

Cronache dalla quarantena/4 - il cuscino di piume

Dormo su un cuscino di piume. Letteralmente. Ci dormo da anni e sono comoda, posso arrotolarlo e ammucchiarlo nella forma che mi pare piu comoda, e posso sprofondarci dentro col lato della faccia che mi fa male quando ho il mal di testa.
Comunque, è da un po' che notavo che uscivano un po' troppe piume, me le trovavo piantate nella federa e direttamente nella faccia, e non è che si dorma tanto bene quando hai una cosa che ti punge ma non la trovi. Oggi, mentre cambiavo le lenzuola, ho pensato di mettere il cuscino ad arieggiare (mia madre lo metteva al sole perché diceva che scioglieva i grumi di piume) e appena ho aperto la cerniera della sottofedera (o come si chiama, sta tra il cuscino e la federa su cui dormi) per dare un'occhiata, mi sono resa conto che c'erano un sacco di piume sparse che non dovevano esserci. Ho chiamato la madre per un consulto. La madre era tipo "sarà saltata la cucitura di un angolo, apri tutto, vedi dov'è e sistemarla". Apro tutto e scopro che non è saltata nessuna cucitura, ma che si è direttamente strappato il centro del cuscino. Un buco di dieci centimetri buoni. Grazie al cazzo che uscivano le piume.
Quindi riassumendo, piume nel cuscino, piume fuori dal cuscino, piume nella sottofedera, piume sul pavimento, piume ovunque perché sono elettriche e basta guardarle che si appiccicano ovunque.
Alla fine della fiera ho ricacciato dentro più piume che potevo, dopodiché ho fatto una bella sutura al cuscino (uno studente del primo anno di medicina l'avrebbe fatta meglio ma io non so cucire bene e non ho neanche pazienza) e quando finirà il lockdown mi procurerò un nuovo pezzo di tela apposita per spostarci le piume e fare un cuscino nuovo (madre dixit).
Non ci si annoia mai. 

lunedì 13 aprile 2020

Cronache dalla quarantena/3 - kommt die Polizei

Inizio ad avere paura di uscire. Non che sia una di quelle che cercano di evadere con tutti i mezzi, anzi, sto dentro il più possibile, ma so che in settimana dovrò per forza andare a fare la spesa e anche passare a procurarmi una busta grande in cartoleria e poi andare in posta a spedire delle carte che per ovvi motivi di mobilità non posso portare a Treviso a mano.
La sola idea di dover uscire di casa, seppure per i comprovati motivi di necessità che vi ho appena illustrato, mi sta già facendo venire l'ansia. Più che del contagio, ho il terrore di trovare la polizia. Che in linea teorica non dovrebbe avere niente da contestarmi, ma non si sa mai. Io sono quel tipo di persona che vede le luci blu da un chilometro di distanza e si fa già prendere un infarto così per sicurezza, anche se so di avere la patente e il libretto con l'adesivo aggiornato della residenza, la cintura, le scarpe allacciate, i denti lavati, i capelli pettinati, la maschera e i guanti e le mani pulite come per entrare in sala operatoria (15 stagioni di ER saranno servite a qualcosa, le mani me le sapevo lavare prima che ce lo insegnasse la Barbara su canale cinque).
A differenza di molta gente che se ne frega, la polizia per me è sempre stata uno spauracchio, ancora prima che iniziassi a guidare, il che dovrebbe essere un bene, nel senso che dovrebbero incentivarti a comportarti bene in generale. La Frau da cui stavamo quando siamo andati in Germania con la scuola amava dire "kommt die Polizei" (arriva la polizia) per sottolineare che da loro a uno sgarro corrisponde la venuta della polizia (come dovrebbe essere ovvio).
Io sono in questo mood quando penso che devo uscire. Mi immagino che sto andando a procurarmi del cibo e che kommt die Polizei. Dopodiché kommt l'ansia.

mercoledì 8 aprile 2020

Cronache dalla quarantena/2

Avevo già perso il conto dei giorni il mese scorso, quindi non chiedetemi da quanto sto in casa.
Le cose procedono lentamente come sempre, c'è un bel sole e non si può fare un cavolo. In realtà io non sono una di quelle che con le belle giornate correrebbero al mare, sono più il tipo che apre un po' la finestra ed è sufficiente per arieggiare la casa, anche perché mettermi al sole significa tornare dentro rossa come le aragoste e non mi pare il caso.
Due weekend fa abbiamo tagliato l'erba del giardino, che non è tanto grande ma bisogna comunque starci dietro, e siccome avevamo solo il decespugliatore, Dav tagliava e io dietro a rastrellare l'erba. Il giorno dopo le gambe stavano divorziando dal resto del corpo, e non so neanche perché, mi sarei aspettata una cosa del genere dalle spalle casomai, ma non dalle gambe. Tra l'altro, dovremmo anche seminare i fiori ma non abbiamo ancora deciso dove e finirà che neanche quest'anno escono dalla busta (e poi li possiamo anche buttare mi sa).
Ieri dovevo andare in farmacia perché avevo finito lo zerinol (il mio mal di testa inizia a cambiare, e siccome lo zerinol contiene antistaminico mi aiuta quando inizia a farmi gonfiare e lacrimare l'occhio, e dopo aver letto delle cose sulle cefalee a grappolo ho iniziato a pensare che le mie sinusiti anomale non siano altro che grappoli, anche se forse è un po' azzardata come ipotesi, senza aver parlato con un neurologo) e invece di mettere fuori la macchina per fare quattro chilometri scarsi (tra andata e ritorno) ho preso la bici. C'era bel tempo e in venti minuti me la sono cavata, ma giuro che ad ogni macchina che mi sorpassava mi sentivo una ladra per il solo fatto di essere uscita di casa.
Sabato abbiamo fatto la pizza (non so neanche con che botta di culo ci siamo accaparrati un sacco di farina) e abbiamo scoperto che:
1. la caraffa graduata che avevo comprato quando eravamo a Jesolo è falsata. Tu misuri 300 di farina e poi sono neanche 250. L'abbiamo scoperto per caso perché Dav ha pensato di metterla sulla bilancia. Ora capisco perché la pasta della pizza era sempre poca.
2. la lievitazione di 24 ore con mezzo chilo di farina e 8 grammi di lievito (pari a 1/3 di cubetto, alla faccia di quelli che ne comprano dieci) funziona alla grande, e poi non devi neanche berci sopra un litro d'acqua. L'unica rottura è che dopo 12 ore devi fargli le pieghe, e ancora dopo altre 6-7, ma dovreste vedere come lievita. Mia madre ha sempre fatto la pizza con un cubetto/una busta e la faceva lievitare tranquillamente un pomeriggio (mettiamo 5-6 ore, non una come sta scritto su certe buste) ma questa è tutta un'altra cosa.
Dav sta imparando a cucinare, il che è un bene in generale. Si faceva già prendere dalla carne quando la domenica ci buttiamo su le braciole con la polenta, ma sta iniziando a sperimentare anche cose nuove. Una sera si è fatto una frittata che pareva una pizza e quando l'ha assaggiata era tipo "questa è una delle cose migliori che abbia mai cucinato" (il che potrebbe essere sia un bene che un male, dipende da che livello partite).
Io avevo una sfoglia prossima alla scadenza e delle mele che stavano cercando di farsi strada verso il bidone dell'umido e andavano fermate, così le ho tagliate a pezzi, le ho buttate dentro la sfoglia, l'ho chiusa tipo sofficino (era rotonda) e l'ho infilata nel forno. Tutte le volte che mi sono impegnata, mi sono usciti strudel più opinabili perché magari erano esplose fuori le mele o cose del genere.
In ogni caso, tra una pizza e uno strudel, sto continuando a dimagrire. Francamente non so neanche come faccio, perché se fosse per me mangerei il frigo intero tipo Tazmania. Ho l'app che mi tiene in riga.
Stamattina pesavo 56,9 kg.
Sono una delle poche persone che in quarantena sta dimagrendo, mi sa.

sabato 14 marzo 2020

Cronache dalla quarantena

Zona rossa, giorno boh. Le fonti esterne dicono 6, io non saprei, sarà che stavo in semi-isolamento già da un po' prima che uscissero i vari decreti che ci hanno blindati in casa (la qual cosa in realtà è molto relativa, visto che a quanto pare un sacco di gente se ne frega e va dove vuole a fare cose che non dovrebbero fare. Spero che ci sia la polizia e che vi fermino e vi mettano una multa che fa provincia).
L'altro giorno ho fatto una sortita per fare un po' di spesa e francamente ho capito perché la gente ha fatto le code davanti ai supermercati. Dico la verità, a Salga ci sono due negozi in tutto, e un più piccolo dell'altro. Ho scartato quello più piccolo e ho fatto rotta verso quello un po' più grande perché, essendo leggermente più fuori mano (l'altro è in centro), mi aspettavo che ci fosse meno gente (e anche più assortimento). La verità è che il parcheggio era pieno, e vi giuro che io non l'ho mai visto così pieno neanche vent'anni fa quando non c'erano centri commerciali a una distanza ragionevole e quella era l'unica scelta. La verità è che il banco della verdura sembrava preso d'assalto dalle locuste, zero banane, zero arance, tre cespi di insalata, sette mele. Non sto scherzando, e non sto esagerando. Quindi, eliminata dalla lista la verdura non pervenuta, mi restava poco altro da prendere (la spesa di roba non deperibile/congelabile l'avevamo fatta prima del decreto). In tutto ciò, niente uova, poco latte, zero carta igienica. Ho chiesto alla commessa dove stavano le uova perché è una di quelle cose che non riesco mai a trovare nei negozi in cui vado poco. Mi ha detto "non sono arrivate". A quanto pare, i buchi sugli scaffali non erano un problema di gente che fa incetta, quanto dei rifornimenti che non arrivano. Francamente la cosa mi spaventa un po', non tanto per la paura di morire di fame (non sono così fuori) ma più che altro perché se la situazione persiste devo piegarmi ad andare in un altro negozio, più grosso, fuori dal comune e non vorrei mai che ci fosse la polizia a fermarmi. Voglio dire, non è che sto andando a divertirmi, e se mi fermano al ritorno posso anche mostrargli la spesa nel bagagliaio casomai, ma non si può mai dire. Io 200 euro di multa non me li posso permettere.
Per il resto, stare a casa non  mi secca più di tanto, e poi c'è anche Dav (prima ci stavo da sola, e io sono brava a stare da sola). Face e Insta sono pieni di consigli su cosa fare mentre siamo rinchiusi, e certi magari non sono neanche così male, ma noi per il momento facciamo le solite cose. Io ho ricominciato Zelda botw, cancellando un salvataggio al 100% da 400 ore di lavoro. Mannaggia alla Nintendo che non fa più gli slot multipli. In più casomai ho anche Super Mario Odyssey da finire (ed eventualmente ricominciare), Pokemon let's go e Spyro. Il mio oculista ringrazia.
Ho anche una camionata di ebook sul Kobo, e so che devo smettere di scaricare e attaccare a leggere, ma poi non lo faccio mai. Ora sto leggendo Una finestra vistalago di Andrea Vitali perché l'altro giorno si poteva scaricare gratis da Il Libraio. Leggo da due giorni e sono solo a tre quarti.
In più, sto cercando di dimagrire, anche se è tutto tranne che facile, specialmente essendo chiusa dentro in compagnia di un frigo semipieno. Comunque ho scaricato un'app per tenere traccia delle calorie che mangio e devo dire che mi sta aiutando. Nel senso, sapevo già da prima che esageravo con gli spuntini e che mangiavo cose abbinate a caso che non avrei smaltito neanche scalando il Kilimangiaro, ma vederlo segnato mi aiuta. Sapere quanto posso/devo mangiare è comodo, specialmente se ho il languorino e devo scegliere tra la merendina e lo yogurt (è un esempio, so che lo yogurt fa meglio ma se mi avanzano per dire 300 calorie prima di andare a dormire, mi permetto 200 calorie di merendina invece che 130 di yogurt, perché mi danno più soddisfazione). Probabilmente il ragionamento è sbagliato, nel senso che ieri per esempio ho passeggiato avanti e indietro in tondo nel giardino per venti minuti come una tigre in gabbia pensando che quelle calorie che bruciavo avrei potuto mangiarle in più. Del tipo, non mi muovo per calare ma per potermi strafogare meglio. Detta così, inizio a pensare di avere qualche tipo di disturbo alimentare.
In ogni caso, stamattina pesavo 57,5 kg. Sto andando avanti lentamente, ma sto andando.
Dalla quarantena per ora è tutto. Altre notizie prossimamente (forse).

venerdì 31 gennaio 2020

Denti & co

La prossima settimana devo andare a togliermi un dente del giudizio. Oscillo tra "non vedo l'ora di estirparlo così non devo più togliermi la roba che ci resta incastrata quando mangio" (per ora non mi fa male, almeno) e "argh non ci voglio andare".
Ed è il terzo, ormai dovrei essere zen visto che in linea generale so come funziona, e che non fa né male né niente, e che dopo un paio di giorni di budini e yogurtini torna tutto a posto, ma sono ansiosa e so quasi per certo che la mattina stessa succederanno queste cose:
Ore 5.30 sveglia la prima volta con giramenti di pancia ansiosi e gita al bagno
Ore 5.50-7.59 provo a dormire un altro po' ma con altre gite al bagno sempre per il motivo di prima
Ore 8.00 mi arrendo e comunque suona la sveglia quindi tanto vale alzarmi e prepararmi (forse altri giramenti in omaggio, dipende)
Ore 9.30 entrerò e mi siederò, il dentista dirà qualcosa di simpatico/tranquillizzante, io continuerò a tremacchiare, se se lo ricorda mi chiederà se ho portato la musica, altrimenti io la tirerò fuori lo stesso, aspetterò che mi punga e poi mi metterò le cuffiette e fingerò di non esserci per la mezz'ora successiva, dopodiché mi farò incartare il mio dente (o ciò che ne resta, dipende se viene via intero), saluti e baci.
L'unica cosa buona è che dopo me ne rimane solo uno, e per il momento è ancora incluso.

Stamattina pesavo  58,4 kg. Sta andando bene. Non alla grande, ma bene. Mi sto impegnando. 

venerdì 10 gennaio 2020

Abbasso la ciccia/11

Torno con Abbasso la ciccia perché non so più cos'altro inventarmi.

Stamattina pesavo 59,8 kg.

Sarebbe a dire che ho buttato in vacca tutto il duro lavoro della vita. Mi sono fatta in quattro per perdere 12 kg (in qualche fortunato giorno ero arrivata addirittura a pesarne 50 o 51) e adesso li ho quasi ripresi. Ogni mattina, quando mi peso e vedo che va su a vista d'occhio, quasi mi auguro di essere incinta, che almeno sarebbe un motivo valido per star diventando una balena (no, non sono incinta, e francamente per il momento non è neanche il caso).
Il fatto è che stavo già ingrassando un po' mentre stavo in fabbrica, perché tutto sommato stavo in piedi otto ore ma ero quasi ferma, il grosso del movimento lo facevo con le braccia, e non alzavo cose particolarmente pesanti da farmi fare ginnastica, e poi in mensa si mangiava bene. E figurarsi se io mi privo della pasta. Tutto raga, tutto, ma la pasta no. Da quando abito con Dav ho tagliato perfino il pane, perché non vale la pena di andare al panificio e quindi usiamo quello a fette, e giuro che mangio massimo due fette al giorno, e principalmente per pulire il piatto. Del tipo che se mi capita di mangiare dai miei, mia madre dopo un po' mi requisisce il pane dalle mani (e fa bene) perché altrimenti io lo finisco tutto, non perché ho fame ma perché è pane (ditemi che non sono l'unica).
La verità è che io ho voglia di mangiare. Non ho fame, è quello il fatto. Ho VOGLIA DI MANGIARE, che sarebbe a dire quando non è la pancia che ti dice "nutrimi", ma è la testa. È la testa che mi dice "c'è il pandoro, le merendine, i marshmallow, le sottilette, la coca coca e tutto il ben di dio del cesto di Natale eccetera", e io vorrei non ascoltarla, ma poi cedo perché è più facile stare ad aspettare Dav con la pancia piena. È più facile fare finta di niente e infilzare un marshmallow sullo stuzzicadenti per scaldarlo sul fornello. È più facile stare col culo sul divano invece che uscire a fare una passeggiata, specialmente ora che non so neanche dove andare perché la strada principale è pericolosa e la ciclabile inizia due chilometri più avanti, specialmente ora che ho una Switch e Zelda botw e una tv 65 pollici che mi torna comoda per sbavare su Link.
Se mangiassi solo quando ho fame, non mangerei mai. Neanche se mi alzo la mattina alle dieci e mezza e vado dritta al pranzo (per risparmiare 500 calorie della merendina), in quell'ora e mezza che aspetto non sento la pancia lagnarsi perché non le sto dando da mangiare. Perché non ne ha bisogno, ha un sacco di ciccia su cui sostentarsi.
Alla fine di ottobre avevo iniziato a scrivermi tutto ciò che mangiavo (la volta scorsa aveva funzionato, perché le cose "sbagliate" vano evidenziate e così l'obiettivo è avere una bella lista corta e pulita, ossia non ingozzarsi) ma dopo una decina di giorni mi sono stufata e mi sono tuffata nei cereali o nella maionese, non so. Mi sono arresa, come se fosse una possibilità. Come se nuotare nella Nutella fosse la soluzione ai rotoli di ciccia che sto nascondendo sotto la felpa.
Non lo è.
Non lo è, e io lo so, ma non so neanche cosa fare. Io ho voglia di mangiare, come a Jesolo quando mi alzavo a farmi gli spaghetti alle due di notte perché mi sentivo vuota e cercavo di riempirmi col cibo, solo che ora neanche gli spaghetti alle due di notte mi danno soddisfazione. Nel senso, la pasta da sempre soddisfazione, ma non mi fa sentire meglio. Né i biscotti, né le merendine, né il torrone, né i cereali, né il surimi coi fagioli e i peperoni, a volte neanche il panino col pomodoro. Mangio, e quando ho finito vorrei mangiare ancora perché non mi ha dato soddisfazione. Così finisce che 1. ho mangiato e non mi sono tirata su e 2. mi sento pure peggio perché so che domani mattina dovrò montare sulla bilancia e peserò di più (potrei non salirci, ma non cambierebbe molto).

Voi lo sapete, l'ho sempre detto chiaramente, non mi interessa essere una modella. Non me ne frega di entrare in una 38 e di avere delle gambe come stuzzicadenti e delle cosce che non si toccano neanche per sbaglio, non me ne frega di tutto ciò. Vorrei semplicemente essere normale, e anche se vista così non sembro particolarmente grassa, io mi sento enorme e non va bene. Si presume che a trent'anni una abbia fatto pace col suo corpo, ma non è così. Avevo fatto pace col mio corpo quando pesavo 55kg, che non erano in ogni caso il mio peso forma (a quanto pare dovrebbe essere 52) ma erano accettabili. Entravo nelle braghe, non dovevo preoccuparmi per la taglia delle magliette (qualche volta entravo in una S, non capitava da quando avevo tipo 12 anni), ero perfino andata al mare col costume. Nel senso, non coi pantaloncini.
E comunque, al netto delle paranoie sui vestiti, non posso pesare 60 kg perché mi fanno male i piedi e le ginocchia a tenermi su. Farà ridere, ma già ho problemi di postura per conto mio, ci mancano solo chili extra da farci pesare sopra. Giuro che a volte al lavoro volevo appoggiare il culo (e non potevo) perché mi facevano male i talloni a starci sopra.
La cosa peggiore di tutta la faccenda è che, finché stavo dai miei, non avevo libero accesso alle schifezze. Nel senso, al massimo rubacchiavo qualche merendina, una sottiletta, cose così, perché mia madre non faceva entrare in casa cose tipo le patatine e la coca cola e altra roba che ti ingrassi solo a guardarle la confezione. Adesso, col fatto che la spesa ce la facciamo e ce la godiamo, è molto più facile che nella credenza ci sia la coca cola (ne tengo un po' per le emergenze, tipo il mal di testa[1]) o le croccantelle o i marshmallow e cose così, perciò quando le hai sottomano è pure più facile mangiarle. La soluzione sarebbe non comprarle, e lo so perfettamente, ma non avere assolutamente niente da sbocconcellare mi manda ancora più fuori.

Note
^1 Giuro che è vero, in alcuni soggetti (tipo io) la caffeina aiuta per il mal di testa, e siccome non bevo caffè, la coca cola è la scelta più veloce. Ovviamente non sempre funziona, il più delle volte poi devo ricorrere alle pastiglie (che contengono caffeina, oltre ad altri principi attivi che mi stendono ma siccome funzionano amen).