sabato 29 gennaio 2011

Recensioni: London calling

Ci sono libri che li prendi in mano milioni di volte ma non ti fanno mai voglia di leggerli e li rimetti sullo scaffale. Poi arriva il momento in cui sei completamente a secco e non hai scelta, quindi li porti a casa. Che poi, finisce che mentre lo leggi ti piace e ti chiedi perché mai hai aspettato così tanto per portarlo a casa. Cerchi di capire qual era esattamente il motivo per cui non ti ispirava, e non lo trovi. Questo è esattamente ciò che è successo per London calling di Edward Bloor.
Attenzione: anticipazioni sulla trama.
Martin è un ragazzino americano dei nostri giorni, un tredicenne come tanti, che frequenta una esclusiva scuola privata ma che è un'emarginato perché anche la madre lavora lì. Non è una prestigiosa "eredità", un figlio di quelli che buttano soldi a palate nella scuola, uno come Hank Lowery IV, nipote nel famoso generale "Squarciagola" Lowery al quale è intitolata già la biblioteca e di cui presto sarà eretta una statua da posizionare accanto a quella di Roosevelt e Kennedy in un'esposizione permanente intitolata "Il cammino degli eroi".
Ma c'è qualcosa su Lowery senior che non convince, pare che durante la guerra invece di voler aiutare l'Inghilterra preferisse allearsi con Hitler. È Pinak, uno dei pochi amici di Martin che solleva la questione l'ultimo giorno di scuola, procurandosi solo una lite con Lowery IV e i suoi scagnozzi.
Il caso Lowery sembra chiuso, ma poco tempo dopo la nonna di Martin muore e gli lascia in eredità una radio degli anni trenta, una Philco 20 Deluxe, con la quale è possibile essere trasportati in sogno nella Londra degli anni 40 ed incontrare Jimmy, un ragazzino inglese con cui Martin farà amicizia e che lo porterà in giro per la città a vedere coi suoi occhi ciò che succedeva davvero durante la guerra. È così che Martin scopre qual era il vero lavoro di suo nonno, che incontra il generale Lowery e capisce com'è possibile rovinarlo una volta per tutte confermando la tesi di Pinak. Ma Jimmy non è interessato alle vicende di Martin, gli interessa di più avere un testimone per ciò che sarebbe successo il 29 dicembre 1940 durante il bombardamento. Martin, che assiste alla morte di Jimmy, decide di partire alla ricerca del padre del ragazzino per raccontargli la verità, per spiegargli che dopo la morte di Jimmy non è stato suo padre ad uccidere il costruttore del rifugio difettoso. Sarà questa la buona azione che la nonna gli aveva affidato di fare, molto più importante di screditare Squarciagola Lowery e tutto il resto della scuola.

Se devo dire la verità, non mi piacciono i libri che parlano di guerra (bastano tutti quelli che legge mio padre), e non capisco mai la questione viaggi nel tempo e tutti i paradossi che ci girano intorno. A rigor di logica, un libro che contiene entrambi questi argomenti non dovrebbe farmi la minima voglia di leggerlo, invece poi ci sono libri scritti così bene, che ti prendono così tanto da farti dimenticare che a Londra stanno cadendo le bombe dei tedeschi, che i viaggi nel tempo sono pericolosi e complicati e che se metti le mani dove non dovresti finisci per scombinare il futuro da cui vieni.

3 commenti:

  1. Lo era, infatti. Si era misteriosamente salvata a metà -.-"

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  2. mi puoi dare qualche informazione in più sopprattutto sui personaggi grazie

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