Ieri stavo entrando in cartoleria da Angelo a farmi la ricarica del cellulare, che erano tre giorni che tiravo avanti con novanta centesimi, alla faccia dell’infinity. Aprendo la porta stavo per andare addosso alla signora che stava uscendo. Sul momento non l’avevo quasi guardata, poi lei mi ha salutata e mi sono resa conto che era la madre del primo ragazzo di cui sono stata follemente innamorata, a quel livello in cui fai le cazzate e ti si stampa il sorriso ebete sulla faccia quando parli di lui con le tue amiche. Non siamo neanche mai stati insieme, a dire il vero. Lui lo sapeva che mi piaceva, perché gliel’avevo detto, però non se la sentiva di stare con me. Era un periodo un po’ di merda per lui, e aveva paura di far star male anche me, e cose del genere. Adesso so che ci sono semplicemente due categorie di maschi, quelli che ti vogliono e quelli che invece no, e lui faceva parte della seconda.
Lui non lo vedo quasi mai, mi capita forse una volta all’anno se succede per caso che usciamo con entrambe le compagnie, e lo sento solo per Natale, per il suo compleanno e per il mio, se se ne ricorda, con un messaggio sulla bacheca di Face, o sul cellulare se sono fortunata. E non mi cambia niente, non mi fa più nessun effetto. Sono felice di dirlo. Non ho neanche più bisogno dell’iceberg quando capita che ci parliamo, perché non devo più proteggere me da lui e viceversa.
Sembra assurdo, ma capita che vedo più spesso sua madre, che magari porta sua sorella piccola alle feste e alla sagra e io sono a fare animazione. Lui alle feste del paese non ci viene mai. Credo di avercelo visto una volta in tutto il tempo in cui lo conosco.
E ieri, quando l’ho vista, quando lei ha riconosciuto me per prima anche se ero infagottata nella sciarpa, so che non ha fatto fatica perché sono esattamente identica a otto anni fa. Se fosse stato un film, le avrei detto questa battuta: “Guardami bene. Sono la ragazza che correva dietro a tuo figlio, quella che veniva a trovarlo tutte le settimane, e per te ero la figlia che avevi sempre voluto. Tu credi di conoscermi, ma ti sbagli. Sono passati sette anni da quando mi è crollato il mondo addosso, e non sono più quella di prima. Solo l’esterno è lo stesso. Diglielo, visto che forse non l’ha capito.”
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